Truzzu: grande battaglia. Soddu: parità di dirittiLa voce forte dei sindaci:
la nostra terra non è periferia“Insularità in Costituzione”, striscione in 260 Municipi
Cartoline da nord a sud, passando per il centro: lo striscione “Insularità in Costituzione” è stato esposto in più di 260 case comunali e la battaglia è diventata di tutti i sardi, senza distinzione di territori di provenienza e soprattutto di appartenenza politica. Il motivo è semplice: «L'insularità è una condizione che produce ritardi a livello di sviluppo sociale ed economico», spiega Maria Antonietta Mongiu del Comitato promotore, «e fa dei sardi cittadini con diritti affievoliti rispetto ai cittadini della terraferma. Oggi il popolo sardo lotta per il riconoscimento di un diritto, e lo fa in nome e per conto delle future generazioni». In Comune a Cagliari, come negli altri centri che hanno aderito, si celebrano i due anni trascorsi dalla prima firma raccolta per la proposta di legge di iniziativa popolare per l'inserimento del principio nella Carta Costituzionale.
I protagonisti
Nella foto di gruppo ci sono tutti: oltre alla professoressa Mongiu, il presidente del Comitato, l'assessore regionale ai Lavori pubblici Roberto Frongia, e i Riformatori che hanno promosso la campagna fin dall'inizio. Ci sono i senatori Emilio Floris (FI) e Gianni Marilotti (M5S), il capogruppo Pd in Consiglio regionale Gianfranco Ganau, gli assessori al Lavoro e all'Ambiente, Alessandra Zedda (FI) e Gianni Lampis (FdI), il consigliere Pd Valter Piscedda. Insomma, tutti coloro che in questi mesi si sono spesi in questa grande missione culturale.
I primi cittadini
Poi ci sono i sindaci. Il primo cittadino del capoluogo, Paolo Truzzu, che ieri ha introdotto il dibattito in Aula, ricordando l'attualità del tema visti anche gli ultimi sviluppi sulla vertenza entrate. «Questa è una battaglia che combattono tutti i sardi, e il sindaco di Cagliari non può che sposarla in toto», ha detto. Per il presidente del Consiglio comunale, Edoardo Tocco, si tratta di «una sfida decisiva per tutelare i valori e l'identità della nostra Isola, facendo dell'insularità un vantaggio competitivo».
Al sindaco di Nuoro Andrea Soddu è bastato ribadire i temi che hanno caratterizzato la sua campagna elettorale per le elezioni europee: «Tutti noi ci rendiamo conto che per avere parità di diritti abbiamo bisogno di un correttivo sia nella Costituzione italiana che nei Trattati europei. Abbiamo la grande fortuna di vivere in Sardegna, ma soffriamo perché in un mondo contemporaneo interconnesso abbiamo caratteristiche necessità di un aiuto affinché i cittadini sardi non si sentano in periferia ma orgogliosi di abitare in Europa».
Per il sindaco di Castelsardo, Antonio Capula, quello dei trasporti è il vero gap che «ci impedisce di avere una comunicazione normale con l'Italia e l'Europa».
Tra le voci del nord della Sardegna, spicca quella di Bonorva, da dove Aldo Salaris, consigliere regionale e coordinatore regionale dei Riformatori, ha espresso «grande soddisfazione per la forte partecipazione di sindaci, degli assessori e dei consiglieri comunali dei territori di Mejlogu, Goceano, Logudoro, Coros». «Roma non può continuare a fare la furba», ha concluso, «ci spettano i soldi per coprire lo svantaggio naturale derivante dall'insularità».
Ro. Mu.