Enrica Anedda, avvocata 53enne, (FdI) è la presidente della commissione Cultura e Spettacolo
«Arte, cinema e teatro aiutano turismo e sociale»
«Serve più rispetto per l'arte e la cultura, bisogna cominciare dall'educazione civica». Enrica Anedda, avvocata 53enne, eletta in Consiglio nella lista di Fratelli d'Italia, è la presidente della commissione Cultura, Spettacolo e Verde pubblico. «Voglio che il mio sia un lavoro concreto. Sto cercando di capire come mettere le mie competenze al servizio di questo ruolo».
Dicevano che l'assessora alla Cultura sarebbe stata lei.
«A me sarebbe piaciuto molto perché oltre a fare l'avvocata mi sono dedicata ad attività culturali di un certo spessore».
Forse c'era incompatibilità tra le sue attività culturali e il ruolo in giunta.
«Mi sembra un pretesto, ho sempre fatto tutto a titolo di volontariato. Le mie caratteristiche di onestà e rigore sono rinomate, se avessi fatto l'assessora avrei mollato».
Ha protestato anche su Facebook.
«Più che al mio post penso ai vari endorsement: Massimo Turella ha detto “Se esistesse il merito in questa nazione Enrica Anedda sarebbe nominata immediatamente assessora alla Cultura”».
Qualcuno se l'è presa per il post?
«No, era uno sfogo. Credo di saper usare le parole e non offendo mai nessuno, ma dico quello che penso».
Ha incontrato l'assessora Piroddi?
«Sì, mi sembra una professionista, una donna che ascolta, non avendo lei l'esperienza ventennale che ho io a Cagliari, sta a sentire volentieri».
Il sopralluogo all'anfiteatro è stato utile?
«Sì».
Quando crede che riaprirà?
«Questo non lo so. Non l'ho capito. L'unica cosa che ho capito è che ci vogliono i soldi e che quello che manca non è stato fatto perché mancavano».
Cultura e turismo.
«Credo che tutta l'offerta vada rivista. Sono sbigottita per l'assenza di indicazioni, spesso mi imbatto in turisti che si sono persi. Io che parlo inglese mi sento in dovere di aiutare questi poveri diavoli ma non sarebbe compito mio».
Quali sono le priorità della commissione?
«Il verde pubblico e la promozione della cultura che oltre ad avere un peso nel settore turistico ha un valore sociale. E poi va affrontata la questione del metodo».
Cosa significa?
«Uno dei problemi delle associazioni culturali sono i bandi e i regolamenti con i quali bisogna fare i conti. Mi batterò per far sì che siano almeno triennali».
Cosa cambierebbe?
«Consentirebbe una programmazione migliore: chi deve organizzare una manifestazione avrebbe consapevolezza dei fondi a disposizione».
L'assessora Piroddi ha detto che ci sono troppi spazi chiusi. È d'accordo?
«Chi non è d'accordo? I lavori vanno fatti e durano un'infinità. A parte i siti culturali secondo me ci vogliono più sale e teatri. Per esempio: ora che l'Auditorium è chiuso, le associazioni che avevano pianificato lì degli eventi non sanno come fare».
Lei cosa propone?
«Cagliari non ha un cinema pubblico che invece sarebbe molto utile. Inoltre, stiamo aspettando il progetto dell'ex Manifattura tabacchi all'interno del quale c'era la ristrutturazione dell'ex cinema Due Palme. Vorrei invitare l'assessore regionale di riferimento e Nevina Satta della Film Commission per capire a che punto sono».
Per lavorare insieme alla Regione?
«Sarebbe interessante, anche perché il Comune di Cagliari non ha ancora aderito al Consiglio generale della Fondazione Sardegna Film Commission».
La delega è stata data alla Piroddi.
«Quella è un'altra cosa. L'adesione invece è un problema antico: non si ha il coraggio di formare il Consiglio generale nel quale dovrebbero essere rappresentati tutti i Comuni dell'Isola».
È un incarico che le piacerebbe?
«Certamente. Mi sono occupata per tantissimo tempo di cinema e nel panorama del centrodestra ritengo di essere una persona competente».
Il sistema bibliotecario non è inserito nelle mappe turistiche.
«Vorrei proporre la realizzazione di una mappa in cui inserire i siti (pubblici e privati) di interesse storico-culturale, biblioteche comprese, ma anche un giornalino in cui pubblicizzare tutti gli appuntamenti e le manifestazioni in agenda».
Quali sono i monumenti più importanti della città?
«L'anfiteatro, il complesso di Ubaldo Badas - da piazza Marghinotti alla Galleria d'arte compresa - e le Torri».
Quali quelli dimenticati?
«L'anfiteatro, il complesso di Ubaldo Badas - da piazza Marghinotti alla Galleria d'arte compresa - e le Torri».
Mariella Careddu