IL CASO.
Soddisfatti i titolari dei beach club per la massiccia presenza di croceristi e turisti
Poetto, una gran bella stagione
Tutto esaurito nei mesi di luglio e agosto, settembre in chiaroscuro
Luglio e agosto col botto, giugno soddisfacente nonostante le bizze del tempo, settembre in chiaroscuro . Per qualcuno - tra i chioschi e gli stabilimenti - è il segnale inequivocabile che la stagione è davvero finita. E allora si tirano le somme, sperando che il bel tempo sia un fedele alleato per portare ancora un po' di ospiti desiderosi di continuare con il mare, il sole, la tintarella.
Sulla battigia
Al Poetto non si parla solo il cagliaritano. Tra ombrelloni e sdraio, l'inglese, lo spagnolo e il francese sono lingue vive e frequentano la spiaggia. Lo hanno fatto per tutta l'estate e ancora prima, occupando una parte importante e consistente degli spazi riservati ai bagnanti.
Valentina Arru, 51 anni, tra un cliente e un altro che chiede un lettino e un ombrellone magari in prima fila, vorrebbe riuscire a dire la sua su questa stagione che volge al termine, elencando pregi e difetti della spiaggia. Lei che nello stabilimento “6” della Golfo degli Angeli lavora da tempo, può anche permettersi paragoni con le «passate edizioni» nel Poetto riqualificato. «E allora, ecco il mio pensiero», dice. «Due mesi magnifici e un settembre se non proprio nero, quasi». Senza esasperare le difficoltà, ammette che il calo c'è stato eccome, con «qualche sdraio vuoto di troppo», rintanandosi però in un sorriso che sprizza ottimismo e invoca il recupero in “zona Cesarini”, ovvero per questi ultimi quindici, venti giorni.
«Son qui da undici anni, questa è stata una gran bella stagione», taglia corto Gianni Pilato, 47 anni, stabilimento Sa Sesta. La partita tra l'estate 2018 e questa, l'ha vinta il 2019. «Lei era qui lo scorso agosto? Si ricorda il tempo? Ecco, quest'anno è andata meglio. Tempo magnifico e tanti turisti, moltissimi stranieri». Un' invasione legata al movimento crocieristico che ha permesso di affittare, in particolare a francesi e spagnoli, «quasi la metà dei nostri posti in spiaggia».
Sotto la Sella
Alla prima fermata il clima è solare. «Abbiamo lavorato benissimo grazie anche alla nostra posizione indiscutibilmente privilegiata», dice Giacomo Busonera. «Tra l'altro siamo gli unici in questo tratto di spiaggia ad avere un beach club, e questo evidentemente ci aiuta». Una mano d'aiuto, in questa parte del Poetto vicinissima a Marina Piccola, la dà la scenogragia, che grazie alla suggestiva Sella del Diavolo richiama non solo i cagliaritani ma anche tanti turisti. Negli stabilimenti il “fuori stagione” ha portato a ritoccare i prezzi. Così affittare sdraio, lettini e ombrelloni costerà qualche euro in meno. Almeno fino al 31 ottobre, quando molti impianti sceglieranno di fermare l'attività. All'Emerson, l'estate è stata - a detta del proprietario, l'imprenditore cagliaritano Alessandro Murgia - assolutamente positiva. «Siamo rimasti chiusi per un anno e abbiamo riaperto il 10 maggio perdendo così una parte della primavera. I nostri storici clienti non ci hanno però abbandonati. Tutt'altro. Ne abbiamo trovato anche molti altri stranieri grazie al servizio che offriamo, a cominciare dal nostro personale che parla francese, inglese e portoghese».
I problemi
Tutto bene, insomma, al Poetto? Per Murgia, dopo l'importante riqualificazione del lungomare, bisognerà ora intraprendere un'altra strada, quella del business plan. «Il Poetto - dice - deve contribuire al Pil di Cagliari, la politica deve programmare, progettare gli interventi che non possono restare solo quelli strutturali». E interventi chiedono anche alla Golfo degli Angeli. «Noi, per esempio, lavoriamo da sempre con bagnanti speciali, molti nostri ospiti si muovono in carrozzina. Ebbene, qui davanti non c'è un parcheggio attrezzato», racconta Valentina Arru.
Andrea Piras