COMUNE. Individuati dieci trasgressori grazie agli impianti di videosorveglianza fissi e mobili installati in città
Rifiuti, quando falliscono le telecamere
L'assessore Guarracino: «Senza la targa del mezzo è difficile scoprire chi scarica l'immondezza»
La guerra contro gli incivili che abbandonano i rifiuti passa obbligatoriamente attraverso le telecamere. Il Grande fratello , però, non sempre è utile per individuare gli autori del lancio del sacchetto. Nei giorni scorsi gli impianti di videosorveglianza dell'Autorità portuale avevano immortalato due cagliaritani che, dalle loro auto, scaricavano e lanciavano buste di immondezza in alcuni piazzali. Per i militari della Capitaneria di porto è stato un gioco da ragazzi, attraverso le immagini dei video ad alta definizione, estrapolare il numero di targa e risalire così al proprietario. Il discorso si fa più complicato se mancano gli elementi oggettivi per individuare i colpevoli.
Caccia al “caddozzo”
Il sindaco Paolo Truzzu aveva declinato, in slang cagliaritano, caddozzi chi abbandona i rifiuti in strada, nelle cunette o sui marciapiedi. Scoprire e multare i responsabili di atti così vili - come detto - non sempre è semplice. I frame a meno che non si tratti di personaggi conosciuti (dello spettacolo, dello sport, della politica o della malavita) non consentono di associare al volto un nome e cognome. «Individuare i trasgressori attraverso il mezzo utilizzato per il trasporto dei rifiuti è semplice», spiega Alessandro Guarracino, assessore ai Servizi tecnologici. «Di contro chi invece va a piedi ad abbandonare i sacchetti è difficile da sanzionare». Ma non impossibile. «Esiste un nucleo apposito di agenti della Polizia municipale che ha accesso diretto al controllo delle telecamere fisse e mobili installate nei punti critici del capoluogo. I vigili ambientali - precisa l'assessore - visionano le telecamere sia in modalità remoto (le registrazioni) o in diretta e intervengono in modo tempestivo in pochi attimi bloccando in flagranza i responsabili». Il lavoro di indagine non si svolge solo nella sede di via Ampere. «Il nucleo speciale di agenti può anche scoprire chi abbandona i rifiuti con appostamenti mirati».
Multe salate
Le sanzioni comunali, seppur più modeste di quelle della Capitaneria di porto (che oscillano da 300 a 3.000 euro) sono certamente un deterrente. «Per chi abbandona l'immondezza le norme prevedono contravvenzioni da 25 a 500 euro», afferma Guarracino. «L'importo è in funzione del tipo di rifiuto (se pericolosi la somma è più alta) e va a sommarsi alla violazione del codice della strada». Il paradosso è che non è prevista la copertura dei costi sostenuti dal Comune per la pulizia e lo smaltimento».
La mappa
Le telecamere del circuito di sorveglianza dedicate esclusivamente al controllo dei rifiuti in città sono dieci. «Cinque sono fisse e sono posizionate in via Mameli (angolo via Sassari), via Is Mirrionis, via Timavo, Sant'Elia (isola ecologica nel parcheggio Cuore) e viale Marconi (angolo via Mercalli». Altre cinque - conclude l'assessore - sono mobili o nascoste in modo che non siano visibili».
Andrea Artizzu