Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Reddito di cittadinanza, i navigator in Sardegna per aiutare 40mila disoccupati

Fonte: La Nuova Sardegna
9 settembre 2019

Reddito di cittadinanza, i navigator in Sardegna per aiutare 40mila disoccupati
Temussi (Aspal): hanno già preso servizio a Sassari, Nuoro e Oristano, ora il Sud dell'isola. Sono affiancati da orientatori esperti dell'agenzia regionale per il lavoro
di Pier Luigi Rubattu

 A Sassari, Nuoro e Oristano i navigator hanno già preso servizio. Nel Sud dell’isola saranno operativi da domani, lunedì 9 settembre. Anche in Sardegna è partita la seconda fase del reddito di cittadinanza. Obiettivo: trovare lavoro ai disoccupati che ricevono l’assegno. Con l’aiuto, appunto, del navigator, la nuova figura introdotta dal capo dell’Anpal (Agenzia nazionale politiche attive lavoro) Mimmo Parisi.


Reddito di cittadinanza, la Sardegna palestra per i navigator
L'isola è stata scelta per testare i corsi. A settembre i primi progetti
Quanto tempo ci vorrà per i colloqui con tutti i sardi (poco meno di quarantamila, per ora) destinatari del reddito di cittadinanza? «Quattro mesi, secondo il nostro cronoprogramma – dice Massimo Temussi, 48 anni, sassarese, confermato dalla giunta Solinas alla direzione dell’Aspal, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro –. Dipende da quanto velocemente andranno i navigator». Quelli selezionati per l’isola sono 121 (su 2980 in Italia), quasi tutti sardi. Per loro uno stipendio di circa 1300 euro netti. Alcuni hanno dato disdetta e vengono sostituiti pescando tra 161 idonei.
«Se le cose funzioneranno – continua Temussi – potrei tenere aperti i centri per l’impiego tutti i pomeriggi, invece di due alla settimana. Nelle province di Sassari, Nuoro e Oristano i colloqui sono già avviati, nel Sud Sardegna si partirà da lunedì 9. I navigator sono affiancati da orientatori esperti dell’Agenzia regionale. Al momento da soli non possono fare nulla: è un lavoro che non si improvvisa».

Nel nostro Paese sono più di 700mila i cittadini chiamati a firmare il “Patto per il lavoro” e a impegnarsi seriamente nella ricerca di un posto, condizione per non perdere il reddito di cittadinanza. In Sardegna la “fase 2” sembra procedere senza intoppi, al contrario di quello che è accaduto, da lunedì, in altre regioni d’Italia.

«Il personale Aspal ha la preparazione e le competenze – dice il direttore –. Non è un caso che la Sardegna sia stata la prima regione italiana a firmare l’accordo con il ministero. Stiamo crescendo: un Cpi come Olbia tratta 700 offerte di lavoro con relative assunzioni. E metà dei nostri tirocini diventano posti veri».