Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutti al lavoro per evitare le alluvioni

Fonte: L'Unione Sarda
31 agosto 2009

Pirri. L'intento è quello di favorire un più rapido deflusso delle acque piovane

Cantiere aperto a inizio settimana, terminerà in primavera

Il comitato dei cittadini approva ma mette in guardia il Comune: «È solo un primo passo, servono infrastrutture più adeguate».
I lavori sono iniziati: nel cantiere a ridosso dello stagno di Terramaini prende il via la costruzione del nuovo collettore per lo smaltimento delle acque piovane nella parte bassa di Pirri. L'opera, realizzata dal Comune, sarà ultimato entro la primavera: è uno dei tasselli più importanti nella prevenzione delle alluvioni, come quella che il 22 ottobre del 2008 ha devastato centinaia di abitazioni, negozi e automobili e riguarda una delle zone più a rischio. Quella dove, quando piove, l'acqua proveniente dalle alture circostanti ristagna senza riuscire a defluire seguendo la sua strada naturale verso il canale.
I LAVORI L'intervento, costato 250 mila euro, servirà alla costruzione del nuovo collettore 41, una condotta che permetterà alle acque piovane di defluire nel canale di Terramaini. I lavori, che stanno interessando la zona di via Mara, dovrebbero essere completati a marzo. Si tratta del primo lotto di un grande piano da 15 milioni predisposto dal Consorzio interuniversitario nazionale per le Scienze ambientali dell'università di Cagliari (Cinsa) per conto del Comune con lo scopo di ridisegnare tutto il sistema di drenaggio: tra gli altri interventi in programma, per i quali l'amministrazione dovrà trovare le risorse, c'è il collegamento tra il collettore che passa all'altezza di via Peretti e quello di Barracca Manna (peraltro da completare) che servirà a ridurre il carico della condotta di via Balilla, la cui portata sarà ampliata.
IL COMITATO Soddisfatto il Comitato per l'equilibrio idrogeologico di Pirri, che rappresenta centinaia di abitanti danneggiati dall'alluvione: «L'inizio dei lavori è un importante risultato che abbiamo raggiunto dopo mesi di lotte grazie alla mobilitazione della gente, ricorda il portavoce Tonio Vincis, «ma questo intervento serve a limitare i danni, non a risolvere il problema definitivamente. Le piogge sono iniziate e gli abitanti hanno paura. Per questo chiediamo alla Regione e alla Protezione civile di farsi carico di questo problema, di non dimenticarsi dei tanti abitanti danneggiati, molti dei quali hanno svenduto l'abitazione, altri sono in cura dallo psicologo in seguito agli choc». Il comitato chiede quindi a Regione e Comune di trovare le risorse per realizzare al più presto il piano definitivo da 15 milioni.
NICOLA PERROTTI

30/08/2009