Dopo due anni Enrico Pacioni lascia il comando della Marina «Sant'Elia, riaprono
i depositi ex Nato»
Oggi lascerà Cagliari e la Sardegna dopo due anni al comando della Marina militare nell'Isola: il contrammiraglio Enrico Pacioni, 55 anni, andrà in Belgio al comando operativo della Nato come rappresentante italiano delle forze armate. Parte con una speranza: «Che entro la fine dell'anno ci sia il bando per la riapertura dei depositi combustibili del capo di Sant'Elia in modo da consentire il rifornimento delle navi nel molo di Levante. Un'opportunità che avrà un indotto importante per il territorio». A breve verrà ufficializzato il nome del suo successore.
Un bilancio di questi ventiquattro mesi?
«È stata un'esperienza interessante e bella. La Sardegna oltre a essere una terra accogliente, è fondamentale, nelle strategie marittime, per la sua posizione nel Mediterraneo. Transitano 55 mila navi tra l'Africa e il sud dell'Isola: dunque il mare sardo è determinante per i controlli che possono essere effettuati e per i traffici commerciali».
Ci sono novità in arrivo?
«La Marina sta avviando un progetto importante per Cagliari e per tutta la Regione con la riapertura e valorizzazione dei depositi combustibili ex Nato nel colle di Sant'Elia. Le navi che sostano in porto per i rifornimenti portano indotto. Spero che il bando possa essere pubblicato entro l'anno».
Il rapporto tra Cagliari e la Marina?
«Di continua crescita. È stata inserita tra le basi di supporto alle forze armate. Sarà base d'appoggio operativo e c'è la possibilità che riceva due unità maggiori. Sarebbe un potenziamento della base e un arricchimento per la città».
Cagliari città di mare?
«Ho visto tutte le città di mare italiane. Cagliari potenzialmente ha grandi capacità a livello portuale, ma può e deve crescere portando avanti progetti per lo sviluppo marittimo che non restino cattedrali nel deserto. Si deve convogliare il traffico mercantile di passaggio, da est a ovest, tra il nord Africa e l'Isola portandone una parte su Cagliari».
La base ha aperto le sue porte ai cittadini?
«C'è stata una grande collaborazione con tutte le istituzioni. Abbiamo aperto la nostra base alla città e alla cittadinanza. Siamo una forza armata ma al servizio del nostro Paese e dei nostri cittadini. Aver ospitato l'Amerigo Vespucci è stato un segno, un riconoscimento da parte della Marina per Cagliari e per la Sardegna».
La Marina e l'ambiente?
«C'è il massimo rispetto: le nostre navi sono un esempio nel rispetto per l'ambiente. Serviamo il Paese: le forze armate non devono essere viste come un fattore di occupazione ma come occasione di sviluppo».
M. V.