Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Telecamere cieche: alla Marina vincono i furbetti della Ztl

Fonte: L'Unione Sarda
26 agosto 2019

Amata, odiata, subìta e sopportata. Difesa. È un ventaglio di umori e contraddizioni il rapporto che hanno i residenti e i commercianti della Marina con la Ztl. L'avevano voluta con forza ben prima che il vecchio rione affacciato sul porto, che fu prima Bagnaria, poi Lapola e infine Marina, si trasformasse nel “borgo della ristorazione” e della movida amatissimo dai turisti ma anche dagli stessi cagliaritani «venuti da fuori».
Zona a traffico limitato: le telecamere piazzate agli ingressi del quartiere, in via Salvatore Da Horta e via Mercato Vecchio, vanno e vengono . Ovvero, quell'occhio indiscreto piazzato lì per inchiodare i furbetti della Ztl non sempre svolge a dovere il suo compito. I primi a bocciarlo sono proprio i residenti.
L'armaiolo
Elio Grassi, titolare della storica armeria di via Baylle fondata nel 1923, non è soltanto un commerciante della Marina ma anche un residente. Per lui la Ztl, «che ho contribuito a far nascere - ricorda - con l'allora assessore Filippo Pirisi», è oggi una sorta di buco nero, uno spettro che frequenta l'antico rione. «Io non so se stia veramente funzionando, non ne ho certezza. Sono state installate le telecamere però vedo che la sera ci sono tante macchine sprovviste del pass e che sono regolarmente parcheggiate togliendo la possibilità di sosta ai residenti. Che dire, insomma: se l'impianto non funziona a dovere che senso ha mantenerlo»?
Intermittenza
Nelle vie Mercato Vecchio e Salvatore Da Horta i pannelli luminosi sono spenti. «Stanchi, dopo tanti anni di onorata carriera», sbotta ironico un pakistano di mezza età che a Marina vive e lavora «da vent'anni» e che ipotizza qualche acciacco anche sul controllo elettronico degli accessi. Informano, invece, i vecchi cartelli, dove si legge che il divieto di transito e sosta per auto e moto non autorizzati vige dalle nove di sera alle sette del mattino successivo e dalle 15,30 alle 17. Ad eccezione dei veicoli “autorizzati al servizio di persone invalide” e naturalmente ai mezzi delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco e del 118.
Crogiolo di etnie
È un melting pot di etnie, la Marina, un vero crogiolo dove convivono italiani e stranieri, bianchi e neri, orientali e gente del sud del mondo. Stando ai numeri dell'Atlante demografico del Comune, i residenti sono 2.708. Mille e 415 i maschi, 1.239 le femmine. Quartiere anagraficamente vecchio? Non proprio visto che l'età media della popolazione è di 45,2 anni. Un abbassamento favorito anche dai nuovi ingressi. Un'ottantina i nuovi abitanti arrivati da altre zone della città a fronte di un “espatrio” verso altri rioni di 104 unità. Questo significa anche diverse esigenze, a cominciare dalla richiesta di parcheggi. «No, non possiedo il pass, vengo qui per lavoro. Certo, qualche zona di sosta in più non dispiacerebbe, ma bisogna fare una scelta. Se si decide di vivere alla Marina bisogna sapere esattamente con quali problemi si avrà a che fare», dice Ester Panzeri. Mentre Gerolamo Cuomo, 64 anni, commerciante nel rione dal 1987, sogna addirittura una Marina come grande isola pedonale. «Inizialmente è stato problematico riuscire a far capire a commercianti, residenti e clienti come funzionasse la Ztl. Passavano i vigili a metter le multe ed erano litigi, malumori. Oggi la Ztl è stata strutturata in maniera più coerente. Ripeto, la mia opinione personale è un quartiere pedonale totale».
I varchi
Via Lepanto, via Cavour, via San Salvatore da Horta, via Sardegna, via Mercato Vecchio: ingressi e uscite dell'ex borgo che fu di pescatori, di chi “stava a mollo”, come gli stranieri dell'altra parte di città amavano definire i residenti di Marina. Le telecamere in uscita contro i furbetti non ci sono. Fatti due conti, violare le regole è sin troppo facile. Impianti vetusti e inattendibili, lo sanno bene alla Municipale. Lo sanno bene anche in Comune dove si lavora per recuperare altri fondi di bilancio da aggiungere ai 240mila euro già spendibili per il totale rinnovo del sistema di videosorveglianza Ztl.
Lenti sgangherate
L'attuale “grande fratello” ha lenti fragili e opache, tanto da non consentire non solo di inchiodare i furbi grazie alla lettura delle targhe, ma anche di registrare il numero delle auto in ingresso e uscita dal quartiere. Un beneficio per chi i divieti della Ztl ama infrangerli e un cruccio per i residenti che si ritrovano i parcheggi occupati.
«Abito a Stampace bassa e vengo qui al lavoro, quindi non ho alcun pass. Se sono costretta a usare l'auto devo arrangiarmi», racconta Simona Palmas, 32 anni, panettiera. La rivendita di via Baylle è un luogo privilegiato per raccogliere gli umori di chi abita da queste parti. «Vero, i residenti si lamentano quando c'è qualche evento perché non riescono a parcheggiare, ma ci si lamenta anche se in città non si fanno manifestazioni. Qui comunque la Ztl va rivista e fatta rispettare».
Andrea Piras