Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Crolli, a rischio anche a Ingegneria

Fonte: L'Unione Sarda
31 agosto 2009

Come in tutta la zona, parte degli edifici della facoltà sono stati costruiti su terra di riporto

Cedimenti nel 2008. Pillai: «Nessun pericolo per gli studenti»

Parla Antonio Pillai, capo dell'Ufficio tecnico per le opere pubbliche dell'ateneo.
Non solo via Peschiera, Via Castelfidardo e via marengo. Come è noto l'emergenza crolli interessa tutta la zona di piazza d'Armi. Dunque nemmeno gli edifici della Facoltà di Ingegneria possono considerarsi al sicuro.
A dimostrarlo è la storia. Negli anni '60 una parte della pavimentazione del padiglione di Meccanica (entrando a destra) sprofondò in una cavità sotterranea e il problema fu risolto con delle iniezioni di calcestruzzo nel sottosuolo. Ma anche di recente ci sono stati problemi dovuti alla presenza di vuoti sotto gli edifici.
CROLLO A MATEMATICA L'ultimo episodio risale all'autunno scorso, quando dopo l'alluvione un muro perimetrale del Biennio di Matematica (dalla parte di viale Merello) cominciò ad accartocciarsi. Un problema che non è stato risolto, col risultato che una delle aule è ancora inagibile. Ciò che incuriosisce è che nonostante le condizioni del sottosuolo siano notoriamente precarie, la facoltà continua ad espandersi, al punto che negli ultimi dieci anni sono sorti tre nuovi edifici che distano poche decine di metri dalle palazzine pericolanti di via Castelfidardo. La domanda sorge spontanea: ma se il rischio è palese perché si continua a costruire?
«SI PUÒ COSTRUIRE» A dare una risposta ci pensa Antonio Pillai, il massimo esperto in materia, visto che da tanti anni dirige l'Ufficio tecnico per le opere pubbliche e le infrastrutture dell'ateneo cagliaritano. «Il fatto che l'area sia fragile», spiega, «non vuol dire che non si possa costruire. L'importante è che prima di edificare siano fatte indagini geognostiche approfondite mediante ultrasuoni, in modo da individuare il tipo di fondamenta più idoneo. Nel caso dei nostri nuovi fabbricati queste indagini sono state condotte in maniera esasperata e le fondazioni alla fine sono pure normali (prive cioè di pali o micro-pali) perché abbiamo maturato la certezza di aver edificato sulla roccia (un misto di calcare e tufo)».
TECNOLOGIE VECCHIE In via Castelfidardo non è accaduta la stessa cosa. «Ma non poteva essere diversamente», riprende lo strutturista, «perché quelle case sono state costruite negli anni '50-'60 e all'epoca le moderne tecniche che si utilizzano oggi non esistevano». Va tuttavia sottolineato che anche gli edifici storici della facoltà (tra viale Merello, via Marengo, via Montenotte e via Is Maglias) risalgono allo stesso periodo. «E infatti», conferma Pillai, «gli edifici del plesso originario sono certamente meno sicuri di quelli nuovi e la dimostrazione sono i cedimenti avvenuti negli anni '60 sotto il dipartimento di Meccanica e l'anno scorso sotto l'edificio che ospita le aule del Biennio». Ciononostante Pillai esclude che l'incolumità degli studenti sia a rischio. «Negli anni sono state fatte tutte le indagini del caso», assicura, «e oggi la situazione è costantemente monitorata con le onde radar. L'unica piccola preoccupazione deriva dal cedimento del muro perimetrale (non portante, evidenzia) del Biennio. Ma contiamo di risolvere il problema prima dell'arrivo delle piogge che, com'è ormai noto, sono causa dei movimenti del terreno di riporto che caratterizza gran parte del sottosuolo della zona».
EDIFICI INSICURI Gli edifici più vecchi della Facoltà di Ingegneria (innalzati negli anni 50) sono Architettura e Urbanistica (entrando a sinistra), Meccanica (a destra) e il padiglione centrale. L'edificio “Mandolesi” (via Is Maglias) e il Biennio (Viale Merello) risalgono invece ai primi anni 70. In una terza fase (a cavallo tra gli anni 70 e 80) sorse invece l'edificio della Presidenza (via Is Maglias). Gli ultimi nati sono il dipartimento di Elettronica ('99), il nuovo corpo parcheggi e aule (2003) e un terzo plesso-parcheggi, non ancora ultimato, i cui lavori sono incominciati nel 2007 e dovrebbero concludersi entro l'anno.
PAOLO LOCHE

31/08/2009