Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Parcheggi impossibili nella Ztl-gruviera: la rabbia di Villanova

Fonte: L'Unione Sarda
21 agosto 2019

La polizia municipale fa quello che può con il (poco) personale a disposizione. Ma vigilare sul rispetto delle Zone a traffico limitato sta diventando un'impresa. E non solo perché gli automobilisti le studiano tutte per evitare le sanzioni, ad esempio entrando contromano dai varchi d'uscita sprovvisti di occhi elettronici. Ma anche perché molte delle telecamere poste agli ingressi, vecchie ormai di dieci anni, non sono perfettamente funzionanti.
Delle Ztl-gruviera, insomma.
Non a caso il Comune sta stanziando i fondi («abbiamo trovato 240mila euro ed entro l'anno saranno installate», fa sapere l'assessore alla viabilità Alessio Mereu) per un rinnovamento completo. Nel frattempo però i controlli - che dal 1 gennaio hanno portato a multare 805 furbetti - si fanno prevalentemente col personale mandato a pattugliare le strade. Quando questo è possibile. Col risultato che, soprattutto la notte, nei quartieri Ztl regna il caos e a pagarne le conseguenze sono i residenti, costretti spesso a parcheggiare anche a centinaia di metri da casa.
Rabbia a Villanova
Per capire a che punto sia arrivata l'esasperazione dei cittadini basta parlare con chi abita a Villanova, dove la Ztl è attiva da 7 anni dalle 21 alle 7 e dalle 15.30 alle 17. «Per trovare parcheggio giriamo ore e spesso ci tocca fare chilometri a piedi - spiega Rita Carlini, che abita qui da 40 anni -. Servono più controlli per punire chi arriva da fuori e lascia l'auto anche la notte, altrimenti che senso ha una Ztl»? Massimo Ibba, dell'edicola che si trova in piazza Garibaldi, proprio davanti a uno dei varchi d'ingresso, spiega come sia facile aggirare i divieti. «C'è chi entra senza pass nelle ore in cui il transito è consentito e poi lascia l'auto anche per giorni, per questo si era parlato di mettere delle telecamere anche nei varchi d'uscita ma poi non si è fatto nulla». E non solo: «A me personalmente è capitato spesso di trovare auto che entravano contromano dai varchi d'uscita, inoltre i parcheggi per i residenti, così come sono, pare che non siano a norma e ho saputo di parecchi automobilisti che hanno vinto i ricorsi». Rosanna Puddu, che a Villanova vive da sempre, è ancora più netta: «È un fallimento, un disastro - sono le sue parole -, non posso ricevere visite di amici e parenti perché a una certa ora devono andare via e attorno non si trovano parcheggi neanche a pagamento. Per questo dopo sette anni dico che fosse per me la abolirei del tutto: transito libero e solo parcheggi a pagamento oltre che per residenti».
Quartiere museo
Ma quello del caos parcheggi non è l'unico effetto negativo, almeno a sentire chi a Villanova vive e lavora. L'introduzione della Ztl starebbe infatti favorendo lo spopolamento e penalizzando le attività commerciali e artigianali, trasformando questo pezzetto antico della città in quartiere-museo. «Qua un tempo eravamo in tanti, mentre adesso siamo rimasti in due», racconta Simone Conca, scultore del legno e nipote del grande Francesco Nonnis da cui ha ereditato la bottega di via San Giovanni. «La famiglie se ne vanno, sono rimasti solo gli anziani e il rione sta perdendo la sua identità, che era uno dei suoi veri punti di forza. L'istituzione della Ztl ha contribuito a questo processo, così come la pedonalizzazione di alcune strade come via San Giovanni. È tutto molto bello e ordinato ma ci sono solo turisti e b&b, mentre stanno sparendo le famiglie e gli artigiani e di conseguenza l'identità. Lo stesso risultato lo si sarebbe potuto ottenere consentendo il transito, senza permettere il parcheggio ma solo la sosta con carico e scarico». Giuseppe Cavalleri, titolare di una macelleria che esiste dal 1902, scuote la testa: «Venti anni fa in questi duecento metri di strada c'erano 47 attività, la farmacia, le panetterie, gli artigiani. Ora non c'è più niente, hanno chiuso tutti. Ztl e pedonalizzazione non sono serviti ai residenti, ma solo a fare cassa».
I locali
Non tutti però vedono nero. Soprattutto per chi ha un'attività attorno a piazza San Domenico, uno dei luoghi più incantevoli del rione, a due passi da via Garibaldi che è completamente pedonalizzata, la limitazione al traffico è una risorsa e non un problema. «Non credo che tornare indietro sia una buona idea - dice Marco Simbola, del bar Florio -, basta venire il giovedì o il venerdì sera in questa piazza e la troverà colma di gente. Le attività commerciali ne hanno solo benefici e in qualunque città moderna nel centro storico si va a piedi o in bici». Andrea, del vicino bar Ninnos, aggiunge: «Se il quartiere si sta spopolando mi chiedo perché non si riesca a trovare neanche un appartamento in affitto». In via Macomer da un mese ha aperto una nuova attività, la Bottega del Quartiere. «Un'idea precisa sulla Ztl ancora non me la sono fatta - spiega il titolare, Giulio Frongias -, credo che vada bene per i residenti e un po' meno per chi ha attività che lavorano di notte. Però i controlli ci sono, da quando sono qui ho visto portare via molte auto col carro attrezzi».
Massimo Ledda