Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il museo Betile e le divergenze in maggioranza

Fonte: La Nuova Sardegna
3 aprile 2008

Cagliari


Il sindaco: «L’accordo di programma può essere perfezionato e corretto prima della ratifica»



Tavolacci (Udc): «Mancano ancora molti documenti che deve dare la Regione»

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Più che quella di un consiglio comunale, l’aria sembrava ieri quella di un’aula di cospiratori. All’ordine del giorno le comunicazioni del sindaco Emilio Floris sull’accordo di programma (firmato col presidente della Regione Renato Soru) per la riqualificazione di Sant’Elia, il museo Betile e il campus universitario. I consiglieri di maggioranza avevano già sfoderato i coltelli perchè i patti erano che il primo cittadino, prima di siglare il documento, avrebbe dovuto portarlo in assemblea. «Ma si sarebbero persi dei finanziamenti - ha spiegato il sindaco - da qui la firma antecedente al dibattito». Nello stesso tempo, però, «c’è la consapevolezza che l’iter di alcuni progetti deve essere completato prima della ratifica dell’accordo da parte del Consiglio». Ora «le commissioni e l’assemblea dovranno correggere e integrare il documento e chiedere alla Regione i documenti mancanti». Il responsabile dell’esecutivo comunale ha anche spiegato che «la situazione è in progress» e che «l’atto va perfezionato». Vi sono infatti dei problemi, «soprattutto in campo urbanistico, legati agli standar, che vanno ancora risolti. Così come vi sono questioni legate alla cessione dei beni, «che devono avere delle contropartite precise». In più: «Ci sono tempi stretti e anche le elezioni. Ma nonostante questo - ha domandato il sindaco Floris - chiedo al Consiglio il massimo impegno». Ma se il primo cittadino, pur non nascondendo i problemi ancora irrisolti, ha invitato a lavorare per la ratifica dell’accordo, nella maggioranza questa impressione di volontà era molto meno. E così, paradossalmente, l’esigenza di superare le divergenze interne e le difficoltà è stata avanzata dall’opposizione. «Non è un atto del presidente Soru contro la maggioranza del consiglio comunale - ha precisato Marco Espa, Pd - ma un accordo che va portato avanti con l’apporto di tutti». Ma la fronda interna è forte, soprattutto contro il museo Betile, voluto dal presidente Soru. Aspetto ribadito da Alessandro Serra, An, partito che aveva votato contro il mandato al sindaco per la firma dell’accordo: «Non è stato ancora chiarito il progetto di questo museo, nè la sua funzione - ha affermato - sembra tutto mirato a far procedere rapidamente il Betile e non la riqualificazione abitativa». Massimiliano Tavolacci (Udc, presidente della commissione Urbanistica), ha chiarito che «molto lavoro deve essere ancora fatto perchè noi vogliamo firmare un atto non opinabile». Però «l’atto deve essere ancora corredato da molti documenti da parte della Regione e questo per le parti legate a diversi punti dell’accodo». Critiche anche da parte di Salvatore Mereu (Forza Italia, presidente della commissione Finanze) che ha lamentato, sempre sul Betile, che «manca un sistema di valutazione serio» e chiesto al sindaco di «dividere in due questo documento, come era previsto inizialmente». Ettore Businco (Udc), dopo aver affermato che l’istruttoria va fatta con attenzione e calma, e che il «momento è difficile», ha chiarito che il suo partito potrebbe anche non votare la ratifica. Quasi a parti invertite, è spettato alla minoranza l’apoggio maggiore al primo cittadino che ha firmato l’accordo. Radhouna Ben Amara (Comunisti italiani) ha affermato, ad esempio, che il discorso di Tavolacci è politicamente ricattatorio. Mentre Marisa Depau (Pd) ha ricordato lo stato di degrado dei palazzoni «che richiedono un impegno unitario forte».