LEGAMBIENTE. I tecnici dell'associazione ambientalista hanno cercato tracce di residui di reflui fognari
La Goletta verde promuove i mari della Sardegna Controllate ventinove spiagge:
solo cinque i casi di inquinamento Le spiagge sarde godono di discreta salute: a certificarlo sono i tecnici di Legambiente che, a bordo della Goletta verde, hanno monitorato i litorali dell'Isola dal 22 al 25 luglio. Cercavano eventuali tracce di escherichia coli e enterococchi intestinali: in 24 tratti di costa i parametri erano sotto quelli imposti dalla legge, in uno erano al di sopra; quattro, invece, sono stati considerati “fortemente inquinati” (con valori doppi rispetto a quelli stabiliti).
I punti critici
Nessuna novità, tutto sommato: le spiagge inquinate erano già note. «Restano», spiega Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna, «situazioni critiche, che registriamo da più anni». In particolare, a essere contaminati sono tratti di costa in corrispondenza delle foci dei fiumi. «Problemi di inquinamento legati alla cattiva e insufficiente depurazione dei reflui e degli scarichi illegali».
Le spiagge contaminate
Non a caso, nel Cagliaritano risulta fortemente inquinata la foce del rio Foxi (mentre le altre spiagge del Golfo degli Angeli prese in considerazione - Calamosca, S'Oru 'e mari, Solanas e Santa Margherita - sono “sane”). Considerata “fortemente inquinata”, a Buggerru, la foce del rio Mannu in località Portixeddu. Ma, forse, la situazione più preoccupante è quella di San Pietro a mare, nel Comune di Valledoria: proprio mentre effettuavano i rilevamenti, i tecnici di Legambiente hanno visto tanti bambini che giocavano nella sabbia della foce del rio Cuggiani. Ad Alghero, invece, sono due le zone che non hanno superato l'esame: le acque dei bastioni Cristoforo Colombo, nei pressi della torre Sulis, sono state giudicate “inquinate”; quelle della foce del corso d'acqua nei pressi di via Garibaldi “altamente inquinate”.
Le cause
L'indicatore preso in considerazione è la presenza di escherichia coli e di enterococchi intestinali. I primi sono considerati batteri “buoni”, dal momento che aiutano la digestione. Ma, visto che sono presenti in gran quantità nei residui fecali, un'alta concentrazione testimonia la presenza di scarichi fognari. Discorso simile vale anche per gli enterococchi intestinali. «La dimostrazione», interviene Serena Carpentieri, vicepresidente nazionale di Legambiente e portavoce di Goletta verde, «del ritardo cronico sulle infrastrutture per la depurazione: i reflui di un italiano su quattro non sono adeguatamente depurati. Non a caso, sono già quattro le procedure di infrazione avviate dall'Unione europea nei confronti dell'Italia».
Litorali puliti
Hanno, invece, superato brillantemente l'esame le altre spiagge prese in considerazione. Anche quelle molto frequentate come Pittulongu a Olbia, Cala Gonone, Foddini a Cardedu, Torre dei corsari ad Arbus, Torregrande a Oristano, S'Archittu, Bosa marina, Marina di Sorso, Tuerredda e Porto Corallo.
Il Cagliaritano
Promossa anche la spiaggia di Calamosca. Ma, in generale, tutto il mare del capoluogo è sano. «Lo scorso anno», chiarisce Vincenzo Tiana, presidente del comitato scientifico di Legambiente Sardegna, «abbiamo controllato Giorgino e, in precedenza, più volte il Poetto. E i risultati sono sempre stati positivi». I monitoraggi vengono eseguiti, oltre che prendendo in esame le zone più frequentate, anche puntando su zone considerate a rischio. E, da qualche tempo, sulla base delle segnalazioni che vengono inviate a “Sos goletta”, nel sito dell'associazione ambientalista.
Marcello Cocco