NOTTI COLORATE. Musica e performance al teatro Massimo Animazione con i “Vittoriani itineranti”
questa sera nel corso Vittorio Emanuele
Nuovo appuntamento con le Notti colorate organizzate da Il Crogiuolo. Stasera, dalle 20.30 alle 22, il tratto pedonale del corso Vittorio Emanuele sarà animato dalla performance “Il passato che rivive” con i “Vittoriani itineranti”: Anna Orrù, Claudia Carlini, Francesca Perseu, Flora Sicbaldi, Alessandro Casula, Antonello Perseu e Francesca Urpi, accompagnati dai musicisti dell'associazione culturale Symponia. Alla musica e ai performer Laura Zedda e Alessandro Bordigoni è anche affidato il compito di condurre gli spettatori in via De Magistris, al teatro Massimo, dove nella sala M3 - alle 21, 21.45 e 22.30 - andranno in scena alcune performance. Sono “Palabanda, la rivolta” di Luciano Marrocu, con Piero Marcialis, Pier Paolo Frigau, Franco Siddi, produzione Il Crogiuolo, e “Il carteggio ritrovato” da Elena Mameli Calvino, adattamento di Marco Parodi, con Elena Pau, produzione “La Fabbrica illuminata”.
Spettacolo su Palabanda
È un'azione teatrale incentrata su tre quadri animati da personaggi, alcuni storici altri di fantasia, collegati al tentativo insurrezionale - la “congiura” nella tradizione - di Palabanda. Negli ultimi mesi del 1811 un gruppo di democratici di Stampace tentarono un'insurrezione per rovesciare la Corona, che in quegli anni aveva sede a Cagliari. L'azione fallì ancora prima di iniziare e fu seguita da una repressione che ebbe il suo acme, l'anno successivo, nella condanna a morte poi eseguita del capo della congiura, Salvatore Cadeddu. Nella casa di Cadeddu, a Palabanda, un angolo del quartiere di Stampace, si erano svolte le riunioni preparatorie e in questa casa viene messo in scena il primo dei dialoghi teatrali, che sono del tutto immaginari.
Eva Mameli Calvino
L'attrice Elena Pau porta in scena la scienziata sarda, nata a Sassari nel 1886. Il personaggio si racconta attraverso la sua densa biografia. Una donna straordinaria, madre dello scrittore Italo Calvino, appassionata di matematica e botanica. Evelina (come molti la chiamavano) si guadagnò nel 1911 il posto di assistente di Botanica e dopo quattro anni ne ottenne, prima donna in Italia, la libera docenza. Fu una donna minuta, fortemente risoluta e anticonformista.
La partecipazione è gratuita.