GIRO DI VITE. Anche in prossimità degli stalli del centro ci sono meno extracomunitari Sosta a offerta libera: abusivi in calo Dopo il blitz della Finanza al Poetto i parcheggiatori si fanno più cauti
Il primo miracolo avviene venti minuti dopo le nove: un parcheggio libero nel piazzale di Marina Piccola non capita tutti i giorni. Deve averlo pensato la donna sulla quarantina - con abbronzatura da far invidia - che lo adocchia da lontano. Sorride e accelera, ignara che poco distante anche una coppia di giovani al secondo giro a vuoto punta a quell'unico stallo. Alla fine avranno la meglio, ma niente paura, perché i ritardatari - volendo - possono usufruire di alcune aree dove «l'offerta è libera e la macchina custodita»: così assicurano gli improvvisati addetti alla sosta che le “gestiscono”. È una delle tante scoperte della mattina trascorsa nel lungomare e tra le strade del centro, per verificare gli effetti del blitz di domenica, (concluso con due cagliaritani identificati e sanzionati) e per valutare i risvolti del Decreto sicurezza, che ha inasprito le sanzioni per i parcheggiatori abusivi.
Caccia al parcheggio
A mezza mattina trovare un posteggio è complicato, ma questo non stupisce. Ciò che sorprende è l'assenza di pseudo ausiliari della sosta: quelli che dietro compenso (e senza alcuna autorizzazione) sino alla scorsa settimana presidiavano lo sterrato alla fine di viale Poetto. Proprio dove, due giorni fa, Guardia di finanza e Municipale sono apparse di prima mattina. Una visita inaspettata che sembra aver funzionato: perché a quarantott'ore di distanza, ai piedi della Sella del Diavolo non c'è traccia di parcheggiatori abusivi. In compenso c'è l'ex circense Sergio Carboni, che assieme a un amico “gestisce” un'area demaniale dove ha sistemato la roulotte in cui vive da sette anni, con la colonia di gatti di cui si prende cura, un cagnolino e Nemo, una capretta tibetana che accoglie passanti e automobilisti. «Sono venuti anche da me a fare i controlli, ma io sono in regola, mica sono abusivo», assicura. «Il mio parcheggio è a offerta, e i soldi che mi danno servono per mantenere i gatti: tutti sterilizzati e con i documenti, sia chiaro». Una signora, non nuova al servizio, conferma. Poco più avanti, al confine col cartello che segna l'inizio della zona a traffico limitato, ci sono due senegalesi intenti a dirigere il traffico. Gesticolano, indicano gli spazi liberi e danno consigli - non richiesti - sulle manovre. Ma l'equivoco è dietro l'angolo, perché la vendita di fazzoletti, parasole e quant'altro sembrerebbe metterli al riparo da un'eventuale contestazione amministrativa. Certo è che entrambi sono piuttosto attenti a ogni minimo movimento, e alla sola vista di una macchina fotografica si dileguano.
Offerta libera
La verifica continua in direzione dell'ospedale Marino. Lungo il tragitto, che tocca i punti tradizionalmente frequentati dai posteggiatori, la differenza si nota subito: ci sono solo tre extracomunitari, che si spartiscono tre chilometri circa di strada con relativi stalli. Pochissimi rispetto al solito e sicuramente meno intraprendenti. Uno è davanti al Lido, gli altri sono appostati vicino alla chiesa: con tutti è sufficiente un semplice «No, grazie» perché si allontanino. La caccia al parcheggio prosegue. Ed è a questo punto che si assiste al secondo miracolo: una nuova area - sempre demaniale e a offerta libera - dove si può parcheggiare e la macchina è persino custodita. «Sta scherzando? La controlliamo noi», assicurano due uomini di mezza età. Stanno seduti all'ombra degli alberi nello spiazzo accanto all'ospedale e sono attrezzatissimi: hanno ombrellone, tavolino, sedie e borsa frigo. Tutto sistemato in un quadrato di terra delimitato quasi interamente da una recinzione sgangherata. All'interno hanno creato una piccola zona di sosta dove, «a offerta», mettono a disposizione parcheggi (non loro).
In centro
A questo punto non resta che dirigersi nel cuore della città, per capire se il pugno duro annunciato dalla Guardia di finanza e il Decreto che prevede anche il carcere in caso di recidiva o di impiego di minore, siano arrivati anche qui. Basta poco per accorgersene: due extracomunitari in piazza Alcide de Gasperi, quattro tra viale Regina Margherita e viale Regina Elena, uno solo nei parcheggi di Cammino Nuovo. Giusto davanti all'ospedale Civile è tutto identico a prima. Ma, ammesso che non si tratti di un caso, il risultato ha quasi dell'incredibile.
Sara Marci