L'ORDINANZA. In spiaggia soltanto di notte Quattrozampe al ristorante ma non sull'arenile
Al Lido si studia un menu ad hoc, l'Orto botanico resta off limits per i cani
Dietrofront. Per Fido, l'Orto botanico è off limits. Esattamente come il Poetto. A meno che non si tratti dei seimila metri quadri recintati di spiaggia, a pochi metri dall'ex ospedale Marino, riservati ai quattro zampe, dove i cani possono correre, divertirsi, fare il bagno. Sulla sabbia, i vari Pippo, Black, Frine, Friss e via discorrendo ci possono sì andare, ma solo dopo le venti e fino alle otto del giorno successivo. La notte, insomma.
La normativa
Lo impone l'ordinanza regionale sulla balneazione, che all'articolo 1 comma i, regolamenta la presenza degli animali sull'arenile. Per questo la Lida si è rivolta al Tar per chiederne la sospensione, sperando in una sentenza simile a quella dei Tribunali di Calabria, Basilicata e Lazio.
L'ipotesi
Cagliari, insomma, non sembra proprio una città a misura di cani, nonostante il loro numero, secondo i dati ufficiali registrati dall'anagrafe della Assl (e riferiti ai soli animali microchippati) siano quasi 24mila. Un cane, per intenderci, ogni sei abitanti.
L'esempio
A “scontrarsi” con i divieti è stata, pochi giorni fa, una turista di Parma, bloccata all'ingresso fuori dall'Orto botanico perché accompagnata dal suo cane. «Mi è stato impedito di entrare con il mio cagnetto di piccole dimensioni al guinzaglio. Trovo questa regola inammissibile, burocratica e discriminatoria», racconta Wilma Cantilena, «l'Università deve cambiarla». Richiesta non condivisa dal direttore e docente universitario, Gianluigi Bacchetta: «Gli orti botanici non sono giardini pubblici, il divieto rientra in un criterio nazionale e internazionale. Abbiamo orti che vengono curati dai bambini, si raccoglie frutta e verdura senza alcuna concimazione chimica. È, dal punto di vista sanitario, un luogo sicuro. Le nostre sono regole molto simili ai parchi, come per esempio Monte Arcosu. Molte persone che vengono a farci visita desiderano la pace, il silenzio, il canto degli uccelli. Meno l'abbaiare dei cani».
Negozi e locali
Regole più elastiche in giro per la città. Tra i negozi, nei ristoranti. Nicola Murru è il direttore della Confesercenti provinciale. «I nostri operatori sono ben disposti verso il mondo animale. Anzi, stiamo anche predisponendo una campagna di sensibilizzazione della categoria sul tema dell'accoglienza degli animali». Regole precise, magari severe, ma libero accesso ai cani nei negozi e nei ristoranti. «Come sempre, è un problema di civiltà. Anche per come si riesce a educare il nostro amico a quattro zampe», commenta Murru.
Gli stabilimenti
Anche negli stabilimenti storici del Poetto, Il Lido e il D'Aquila, vige il divieto di portare i cani in spiaggia durante le ore del giorno. «Ci atteniamo all'ordinanza regionale», spiegano i direttori Angelo Cerina e Gilberto Picasso. «Purtroppo abbiamo a che fare con la consistente riduzione della spiaggia e abbiamo dovuto rinunciare ai nostri storici spazi. Vorremmo ma non possiamo crearne nuovi appositamente per i cani», racconta Picasso. «I cani sono nostri soci effettivi», taglia corto Cerina, «e se proprio non possiamo concedere la spiaggia, hanno libero accesso a tutte le altre strutture, pizzeria e ristoranti compresi».
Lo chef
Al Lido ci stanno pensando da tempo e sperano di riuscire a dar corpo all'idea già quest'estate. «Stiamo lavorando per approntare un menu di qualità riservato ai cani. Non parlo di crocchette, che già garantiamo, ma di un pasto completo con tanto di carne, verdure e frutta preparato da uno chef». Un omaggio a Bullo , il jack russell di Cerina, mascotte del Lido, «ma soprattutto a tutti gli altri ospiti a quattro zampe».
Andrea Piras