MONUMENTI.
Parla la soprintendente Chiuse le torri pisane «Lavori in corso
Riapertura? Chissà» Dopo quella dell'Elefante,
è inaccessibile anche San Pancrazio
“Chiusura per esecuzione lavori”, informa il cartello affisso sulla porta. La stessa indicazione viene fornita anche in inglese e francese ma nulla di più. Nessun accenno al tipo di intervento, tantomeno alla durata. Così, ai turisti, non resta che stare col naso in su ad ammirare la Torre di San Pancrazio dalla strada. O magari leggere la sua storia nell'unico pannello visibile, perché gli altri due sono completamente sbiaditi. E allora sembra quasi paradossale la scritta “Cagliari capitale della cultura, città candidata 2019”, esposta alla base dell'infopoint ugualmente chiuso da tempo immemore. Da prima ancora che l'altra torre pisana, quella dell'Elefante, venisse condannata alla prigionia forzata dentro la gabbia di metallo che percorre i suoi trenta metri di altezza, respingendo i potenziali visitatori e indignando turisti e cagliaritani.
Destino incerto
«Ormai ho perso il conto, saranno un paio d'anni che è in questo stato», commenta un passante, Claudio Murru, mentre osserva la struttura imponente che svetta su piazza Indipendenza. «Dopo il miracolo della riapertura del Bastione - prosegue - spero che anche le due torri vengano restituite presto alla città: in queste condizioni non sono un bel vedere per i turisti e anche per tutti noi».
Una speranza che non trova conferma nella realtà, perché conclusa vittoriosamente la prima guerra (contro il tarlo), ne inizia un'altra: contro la burocrazia, dal momento che per ora sul destino dei due monumenti non sembra esserci alcuna certezza. Se non che anche questa estate saranno off limits.
Manutenzione
Un futuro da scrivere e un presente triste. «Si informano i visitatori che la Torre dell'Elefante sarà chiusa dal 5 ottobre 2017 per lavori di manutenzione»: si scorge tra le grate affianco alla chiesa di San Giuseppe che ne sbarrano l'accesso. A dispetto della chiusura temporanea annunciata a suo tempo dal Comune e del passato glorioso della struttura (nel 1535, Carlo V la definì una tra le migliori opere militari di tutta Europa. Riconoscimento conquistato anche dalla torre realizzata vicino a Porta Cristina. Ma questa è un'altra storia).
I cantieri
«Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare non si tratta di cantieri fermi», premette Maura Picciau, soprintendente per Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e del sud Sardegna. «Per quanto riguarda la Torre dell'Elefante - spiega - dopo aver concluso un importante intervento di risanamento conservativo, abbiamo approvato il progetto che dovrà portare avanti il Comune. Per quella di San Pancrazio siamo in una fase di progettazione esecutiva: in questo caso parliamo di un cantiere ministeriale».
Sulla tempistica Picciau preferisce non sbilanciarsi: «Posso solo augurarmi che Cagliari si riappropri dei due monumenti nel più breve tempo possibile ma chiaramente ci sono iter precisi e operazioni complesse da portare avanti». Abbastanza per far supporre che ci vorrà ancora parecchio prima di poter risalire in cima alle torri progettate dall'architetto sardo Giovanni Capula e godere del panorama mozzafiato che vive nei ricordi di chi è arrivato prima del tarlo.
Sara Marci