Di recente a Castello (nel turno di ritiro del 19 giugno) la carta è rimasta nei mastelli, alcuni giorni fa la fragranza dell'umido caratterizzava alcune parti della Fonsarda. «I mezzi per la raccolta dei rifiuti non sono passati», sbottano i residenti, che lo segnalano al Comune e a L'Unione Sarda . In Municipio, dove il nuovo sindaco Paolo Truzzu e la nuova maggioranza devono subito misurarsi con la questione dei rifiuti, dicono che talvolta c'è un intoppo organizzativo o un errore del singolo operatore che salta una strada o un gruppo di strade. Quando succede, i cittadini devono ritirare i mastelli e risistemare in casa il contenuto, in attesa del nuovo turno. E non fa piacere.
I turni di raccolta saltati
Smentisce con forza il mancato ritiro in interi rioni, invece, l'associazione temporanea di imprese formata da De Vizia, Cooplat ambiente ed Econord, vincitrice dell'appalto che ha sostituito i cassonetti con il porta a porta. «Ogni giorno eseguiamo decine di migliaia di ritiri», premette Marcello Caruso, direttore dell'area Ecologia di De Vizia (capofila dell'Ati), «è fisiologico il salto di una singola utenza, dovuto il più delle volte a un'errata esposizione da parte del cittadino». Aggiunge Caruso: «Escludo però salti di interi turni di raccolta perché abbiamo le tecnologie per monitorare costantemente l'attività di ritiro, minuto per minuto: non succede». Gli errori, insomma, per l'Ati sono sporadici, in territori limitati, mai in interi rioni. Sarebbero il frutto di un cambio di sistema introdotto gradualmente, a partire dall'aprile dell'anno scorso, e che tappa per tappa ha coinvolto l'intera città con differenze da zona a zona. Ora si conclude la fase di rodaggio e De Vizia confida che questi errori diventino sempre più rari.
I cumuli per strada
Le discariche in alcuni rioni come Sant'Elia, San Michele e alcune zone di Pirri sono sotto gli occhi di tutti, e tutti concordano sul fatto che, a crearle, è chi evade la Tari e quindi non ha il kit per la differenziata. «Abbiamo svolto noi il censimento utenza per utenza», ricorda Caruso di De Vizia, «dopo un lavoro enorme: abbiamo trasmesso tutti i dati al Comune per l'iscrizione d'ufficio degli evasori nei ruoli dei rifiuti. In migliaia sono andati a regolarizzarsi, dopo le nostre segnalazioni, ma c'è ancora chi evade la Tari e butta l'immondezza per strada». Caruso, però, aggiunge un dato: «Con la differenziata attraverso i cassonetti, al termovalorizzatore del Tecnocasic giungevano mille tonnellate di indifferenziata alla settimana, con costi enormi. Ora col porta a porta ne arrivano 350: un risultato straordinario, che consente al Comune di superare il 70 per cento di differenziata. Significa non pagare più le penali e incassare le premialità della Regione. Dunque, il porta a porta non è un flop, ma può e deve essere migliorato: ne parleremo con la nuova amministrazione». Mancano all'appello le isole ecologiche previste dall'appalto: «Vigilanza ed ecocentri sono imprescindibili», conclude il dirigente della De Vizia: «Le tre mobili sono in funzione, le nove fisse attendono che il Comune perfezioni gli allacci e, subito dopo, entreranno in funzione le due isole integrative».
Luigi Almiento
Pulizia extra a Pirri
La pulizia straordinaria della città e la lotta contro i furbetti della differenziata del nuovo sindaco Paolo Truzzu inizia da Pirri. In questi giorni, infatti, è stata ripulita la discarica a cielo aperto che da tempo ormai aveva preso forma alla fine di via Del Lentisco, nel centro della frazione cagliaritana. Nella via era presente da settimane un grande accumulo di rifiuti di vario tipo, che con il caldo avevano iniziato a rendere irrespirabile e malsana l'aria nella zona rendendo praticamente impossibile anche l'apertura delle finestre ai residenti e attirando numerosi animali, tra questi blatte e topi. L'area verrà in futuro controllata grazie alle telecamere fisse in maniera tale da individuare chi getta illegalmente la propria spazzatura. In tutta Pirri comunque il problema dei furbetti della differenziata e il degrado sono evidenti in numerose zone, non solo nel rione Santa Teresa ma anche nei parcheggi di via Calamattia e persino nei cestini della piazza davanti alla chiesa di Santa Rosalia, che vengono trasformati in vere e proprie discariche a cielo aperto.
(Roberto Pinna)