Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Porta a porta, 450 dipendenti con troppo lavoro

Fonte: L'Unione Sarda
3 luglio 2019


La raccolta dei rifiuti porta a porta a Cagliari è partita nel caos. Non c'è dubbio che la novità ha causato disagi e polemiche. La città è più sporca non solo perché alcuni cittadini incivili abbandonano i sacchi di immondezza nei posti più impensati, ma anche perché - così denunciano i sindacati - i lavoratori dell'associazione temporanea De Vizia, Cooplat ed Econord che gestisce la raccolta nel capoluogo della Sardegna sono pochi e con un'organizzazione del lavoro che andrebbe quantomeno rivista.
Il sistema
Sino al primo ottobre dell'anno scorso gli equipaggi degli operatori ecologici incaricati di effettuare la raccolta dei rifiuti erano composti da tre lavoratori: un autista e due movimentatori . «Solo così era possibile spostare i pesanti cassonetti da 1.000 litri, spesso arrugginiti e con le ruote bloccate», afferma Vincenzo Di Monte della Uil. Con il contratto applicato in funzione della nuova raccolta differenziata le cose sono cambiate. In peggio - secondo i sindacati - per i lavoratori. «Oggi sul mezzo c'è solo un autista, che non deve solo guidare, ma è obbligato a scendere dal mezzo e da solo deve raccogliere il mastello a lui assegnato». È previsto un riconoscimento economico? «Se è solo gli viene elargito un euro in più al giorno». Ai più fortunati può capitare di essere accompagnati da un collega. «In questo caso - aggiunge Di Monte - la paga aumenta di 50 centesimi al giorno». Le decisioni sulla composizione della squadra spettano al capo centro in funzione dei dipendenti a sua disposizione per quel turno.
Lavoro massacrante
I 450 dipendenti delle tre società impegnate nella raccolta differenziata sono allo stremo. E non si parla certo di lavativi. «L'età media dei 450 lavoratori impegnati nella raccolta è molto alta: l'80 per cento ha più di 50 anni», precisa il sindacalista della Uil. «Il lavoro, soprattutto ora che con il periodo caldo le temperature si sono alzate notevolmente, è diventato molto pesante. Abbiamo calcolato che ogni autista deve scendere e salire dal camion almeno 150 volte. Non solo, devono poi prelevare e scaricare nel cassone, sollevandoli a oltre un metro e mezzo d'altezza, i mastelli». La richiesta dei sindacati è chiara. «È necessario un incremento del numero di lavoratori. Spesso, per mancanza di personale, i capo centro impongono gli straordinari», aggiunge il sindacalista della Uil. «E a pagare sono sempre i soliti: i precari con contratto a tempo determinato».
Autisti nel mirino
Le tensioni non sono solo sindacali. I camion dei rifiuti bloccano la circolazione e spesso gli autisti sono al centro di aspre contestazioni e concerti di clacson. «Gli orari li ha stabiliti il Comune», dice Di Monte. «A San Benedetto, zona di mercato, la raccolta è notturna per evitare congestioni del traffico. Per il vetro, molto rumoroso durante lo scarico dei mastelli, il camion passa nella tarda mattinata».
Le zone calde
Sul sovraccarico di lavoro si articola il ragionamento di Ignazio Lai, sindacalista della Cisl. «Lo straordinario viene utilizzato in modo improprio e spesso si trasforma in quotidianità». Ma quali sono i problemi dei lavoratori che si occupano della differenziata? «Il problema è che in alcuni quartieri del capoluogo il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti non è stato accolto nel migliore dei modi. In questi rioni - precisa Lai - i sacchi di immondezza vengono abbandonati dove capita e le squadre di operai devono intervenire per mettere rimedio. Un lavoro che implica un aumento dell'impegno e, quindi, uno sforamento dell'orario». Servono più uomini? «È vero che sono stati assunti operatori stagionali, ma sono in numero insufficiente rispetto alle esigenze».
Andrea Artizzu