Consiglio regionale, stop alla proposta sulle pensioni
Il taglio dei vitalizi approderà invece in commissione Autonomia il 4 luglio
CAGLIARI. Marcia indietro del Consiglio regionale della Sardegna sulla proposta di legge che prevede l'istituzione di un sistema pensionistico su base contributiva per i componenti dell'Assemblea. La frenata è stata imposta dalla Lega, che è invece pronta ad approvare il taglio dei vitalizi degli ex consiglieri, seppur in ritardo rispetto alla scadenza del 30 giugno fissata dal governo per tutte le Regioni.
Lo stop sulle pensioni è figlio delle polemiche che hanno accompagnato l'inserimento della proposta nel ddl sulla sforbiciata ai vitalizi: per il progressista Massimo Zedda e per il M5s un modo surrettizio per resuscitare proprio quegli assegni che i cittadini percepiscono come privilegi della casta politica. Il ddl aveva ottenuto le firme bipartisan di maggioranza e opposizione, nei giorni scorsi però tre esponenti della minoranza, un progressista e due Pd, hanno ritirato le loro sottoscrizioni, e a questo punto il provvedimento così come concepito inizialmente non approderà nè in commissione nè in Aula.
Intanto la Lega avrebbe già formalizzato la sua contrarietà alla proposta sulle pensioni sia durante la riunione del gruppo sia nella conferenza dei capigruppo di maggioranza di questa mattina. Insomma, il Carroccio è favorevole solo al via libera della parte del ddl sulla rideterminazione dei vitalizi. L'unica, dunque, destinata ad entrare in commissione Autonomia prima del passaggio in Consiglio.
La proposta di legge sul taglio dei vitalizi approderà in commissione Autonomia giovedì 4 luglio alle 16. E il provvedimento non comprenderà la parte sull'istituzione di un sistema pensionistico su base contributiva per i componenti dell'Assemblea. «Sentiti i consiglieri sottoscrittori ho deciso di dividere la proposta e discutere subito la rideterminazione dei 309 assegni oggi erogati dal Consiglio regionale - spiega il presidente della commissione Pierluigi Saiu (Lega) - il passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo consentirà un risparmio annuo di 1.600.000 euro».
In ogni caso, chiarisce, il testo «dovrà essere esitato dalla commissione il prima possibile per evitare le sanzioni che potrebbero arrivare da Roma in caso di mancata approvazione. È preciso dovere del Consiglio regionale, così come ribadito dal presidente dell'Assemblea,
impedire che la Sardegna perda anche un solo centesimo di trasferimenti statali».
Adesso, dice Saiu, «mi auguro che tutte le forze politiche possano affrontare il provvedimento con equilibrio e serenità. Si tratta di un atto dovuto rispetto al quale nessuno può tirarsi indietro».