Iniziano giovedì 4 luglio gli eventi curati da Il crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri, per le “Notti Colorate” a Cagliari, un progetto dell’Assessorato al Turismo del comune.
Giallo è il colore d’apertura: il colore del Sole, della vitalità e dell’energia non poteva che tenere a battesimo la manifestazione, che vedrà in Alessandro Bordigoni il perfetto anfitrione per accogliere, in lingua inglese, i turisti presenti.
Il progetto delle Notti Colorate curate da Il crogiuolo, come recita il sottotitolo “Storie di vita, d’arte e di commercio”, si propone di far vivere la città raccontandone la storia ed i protagonisti partendo dalla toponomastica. 4 Luglio
Giovedì 4 luglio le vie del commercio, in particolare via Manno e via Alghero, dalle ore 20:30 alle ore 23, verranno animate ed interpretate nell’alternanza di vuoti e pieni delle loro architetture dai musicisti dell’associazione culturale Symponia: Andrea Puddu alla fisarmonica, Orietta Puggioni a launeddas e percussioni, Maurizio Serreli alla chitarra.
Intanto negli esercizi della Via Regina Margherita, si svolgeranno le tre performance in programma che verranno ripetute ad intervalli regolari alle ore 21, alle ore 21.45 e alle ore 22.30, nell’atelier delle sorelle Camba e nell’Enoteca Biondi. Evento unico, invece, alle ore 21.45 per l’Hotel Regina Margherita.
Protagonisti delle performance Fabio Marceddu che nella holle dell’Hotel racconterà il suo antenato, La scala di ferro, Aurora Simeone e Marco Nateri, che nell’atelier di Patrizia Camba racconteranno Enedina Antara e Gisella Vacca, accompagnata dalla fisarmonica di Stefano Minnei, che comporranno nell’enoteca Biondi un’ode al vino.
Intrecci di Patrizia Camba – Fragili Fogli
Da “Intrecci” di Patrizia Camba, si tiene lo spettacolo “Fragili fogli, il volto dell’artista-bambina”. Il progetto di Marco Nateri, da tempo affascinato dalla figura di Edina Altara (sassarese, pittrice, illustratrice, ceramista, creatrice di moda), si sofferma sui primi anni della vita dell’artista. Anni trascorsi in un’epoca che non conosceva televisione, smartphone nè giochi elettronici, in cui la manualità dei bambini era altra rispetto a quella simultanea e abbreviata del touch. Lo sguardo si rivolge alla biografia emotiva dell’artista-bambina, al suo profilo silenzioso, ai tempi lunghi e sognanti della sua infanzia. Edina è occupata a manipolare le pagine colorate del suo mondo di carta, un universo di giocattoli, giochi e figure; una produzione delicata di cui nulla è rimasto. Fragili fogli. In scena, per questa produzione del Teatro del Sale, Aurora Simeone e Marco Nateri. Lo spettacolo destinato ad un solo spettatore alla volta verrà replicato a ripetizione dalle 21 fino alle 22.30.
Hotel Regina Margherita
Nella holle dell’Hotel Regina Margherita andrà in scena invece, alle ore 21. 45, “Emergenze artistiche” di e con Fabio Marceddu, regia Paoletta Dessì, regista collaboratore Antonello Murgia, produzione Teatro dell’Armadio.In un’epoca di rivalutazione del patrimonio artistico nell’area italiana, anche la Sardegna non è stata immune da opere di restauro e ripristino delle strutture architettoniche e artistiche legate alla memoria collettiva Emergenze racconta in forma di monologo gli subiti dal patrimonio monumentale della città di Cagliari e dell’Isola. Ma non solo Emergenze artistiche, anche ambientali e sociali. Il lavoro è un monologo nel quale confluiscono varie tecniche del racconto: dialoghi irreali, soliloqui, canzoni, materiale sonoro. Non ci sono scenografie, solo pochi elementi scenici.Teatro di narrazione e canto, con canzoni originali cantate dal vivo. Particolare importanza come in qualsiasi forma di teatro di narrazione, la scelta linguistica che mai è casuale ed alterna all’uso dell’italiano, l’italiano regionale, la lingua sarda ed altre lingue a seconda dell’argomento trattato.
Enoteca Biondi
L’Enoteca Biondi, ospiterà invece “ In vino versi”, recital poetico-musicale dedicato al vino, di e con Gisella Vacca e con Stefano Minnei alla fisarmonica
La storia del vino attraversa costantemente la storia dell’umanità; il vino fluisce attraverso le epoche come sangue nelle vene dei popoli e veicola tracce delle loro tradizioni e dei loro gusti.
Scorre sovente sugli altari delle religioni: negli antichi riti dionisiaci come in quelli attuali del cattolicesimo; persino nel mondo islamico, sebbene ne fosse, e ne sia, vietato il consumo, attraverso il vino si esplorò l’alchimia della distillazione per i rimedi medicinali e le essenze delle piante.
Il vino e la cultura, in senso lato, percorrono dunque spesso strade parallele. Infatti, tantissimi poeti, scrittori e musicisti hanno dedicato almeno un frammento delle loro opere a questo liquido ingrediente della tavola imbandita, così pregno di simboli e significati.
Alcuni di questi autori fanno parte del recital, che è in continua evoluzione, perché si possa dare spazio, di volta in volta, alla notevole quantità di testi per i quali non basterebbero intere settimane di letture.
Non può mancare Baudelaire, dal cui poemetto dedicato al vino, contenuto nella sua opera più nota, il musicista austriaco Alban Berg compose Der Wein, una poderosa aria da concerto per soprano e orchestra.
Attraversiamo terre e continenti e troviamo ancora Borges, Herman Hesse, Yeats e Kavafis e Neruda e altri poeti meno conosciuti ma non meno appassionati, fino al nostro Montanaru, che racconta di mense ed esistenze parche a cui basta un bicchiere di vino per diventare sontuose.
Del vino si racconta con l’intero spettro emotivo; nel vino si annegano dolori e dispiaceri e un piccolo calice può trasformarsi per un istante nell’alveo del Lete oppure in un caleidoscopio che esalta la bellezza e la sensualità della vita, come il cristallo di quel calice le sfumature dei colori.
Il vino ci insegna a ubriacarci, perché impariamo a inseguire la stessa voluttà nella vita, inebriandoci d’amore, di desiderio, di virtù, e, infine, di poesia. G. V.