Turisti in calo del 5% si rischia un’estate flop
A pesare i trasporti, la forte concorrenza, l’abusivismo e la scarsa promozione
CAGLIARI. La preoccupazione è tanta. Gli albergatori lo sanno da mesi, l’estate non sarà una passeggiata. Dal loro ultimo sondaggio interno è saltata fuori un’altra conferma: l’epopea del turismo, quella vissuta negli ultimi anni, sembra essere finita. Questa volta «andremo a sbattere» su un 5 per cento di presenze in meno rispetto al 2018, mentre da settimane sanno che le prenotazioni per agosto sono inchiodate ancora sotto la soglia de 50 per cento. Eccoli, gli ultimi allarmi lanciati dall’Osservatorio degli albergatori. Con chi, nel campione dei 450 intervistati, è arrivato persino a ipotizzare addirittura 10 punti in meno. «Non siamo pessimisti, ma è la realtà del mercato a farci dire che andremo in rosso», ha detto Paolo Manca, presidente di Federalberghi, nel presentare lo studio «Previsioni sulla stagione 2019». I problemi denunciati in quella che sarà una corsa molto in salita sono sempre gli stessi. Purtroppo sono rimasti irrisolti anche quando tutti facevano festa, non gli albergatori, che allora suggerivano: «Siamo alle stelle, affrontiamoli ora». Non sono stati ascoltati e i problemi sono diventati cappi al collo: dai soliti trasporti a singhiozzo a un marchio Sardegna che non esiste ancora. In più, quest’anno, il Nord Africa ha ripreso ad alzare la testa e altri concorrenti hanno di nuovo affilato le armi. Come se non bastasse – ha sottolineato Fausto Mura, vicepresidente vicario di Confcommercio – «è sempre più forte il peso dell’abusivismo, con quasi 24mila case vacanze che sfuggono a qualsiasi controllo». Sono oltre 150mila posti letto fantasma, una maledizione per i 100mila dichiarati dagli alberghi, più altri 150mila fra campeggi ed extra alberghieri regolari. «A questo punto dalla Regione ci aspettiamo un intervento deciso per raddrizzare la stagione», è stato l’appello lanciato dalle aziende del turismo, che hanno annunciato di «aver abbassato i prezzi per non scivolare troppo in basso, anche se alla fine a risentirne sarà il fatturato di fine anno».
Le previsioni. Per oltre metà del campione, quasi il 57 per cento, sarà un’estate molto complicata, con un calo di 5 o 10 punti nelle presenze. Il che vuol dire, in numeri assoluti, almeno 750mila turisti in meno, o addirittura il calo potrebbe precipitare fino a un passivo di oltre un milione e mezzo. L’altra metà degli intervistati s’è divisa invece in parti uguali fra chi ipotizza una stagione stabile, il 21,5, e quanti pensano che sarà in crescita, il 21,6. La scala è pressoché simile anche quando il sentiment (o previsione) è riferito alle prenotazioni, con agosto e settembre lontanissimi dai picchi dell’anno scorso. «Possiamo recuperare qualcosa fra i turisti italiani, e l’assessore al turismo s’è impegnato a sostenere questo tentativo, ma gli stranieri ormai andranno altrove», ha detto Paolo Manca. Gian Luca Deriu dell’Osservatorio ha aggiunto: «Purtroppo la storica difficoltà che esiste nel dialogo fra pubblico e privato comincia a essere insostenibile». Per fortuna fra i contraccolpi non ci sarà il calo dei posti di lavoro: quasi tutti gli albergatori, con sacrificio, hanno confermato le assunzioni del 2018.
Le criticità. Prima di tutto, i trasporti arei, poi quelli navali e interni, che, messi assieme, continuano a essere un handicap per oltre l’11 per cento del campione. Anche la scarsa promozione della Regione per 3 albergatori
su 10 è diventata un problema. Poi l’exploit dell’abusivismo: «Abbiamo provato a contrastarlo, ma non ci siamo riusciti – hanno detto i portavoce di Federalberghi – La Regione deve aumentare i controlli, per far emergere una ricchezza che non continua a essere fuorilegge». (ua)