Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, lavoratori pronti allo sciopero

Fonte: L'Unione Sarda
2 luglio 2019


Turni massacranti, uso massiccio degli straordinari, ferie estive a rischio per mancanza di personale, soldi trattenuti direttamente dalla busta paga per «indennità non dovute».
A un anno dall'avvio del porta a porta, entrato integralmente a regime soltanto poco più di un mese fa, gli oltre 400 lavoratori di Econord, De Vizia e Cooplat - le aziende dell'Ati che si è aggiudicata l'appalto per la nettezza urbana - sono pronti a scendere sul piede di guerra. E attraverso i propri rappresentanti sindacali minacciano di incrociare le braccia se non saranno affrontate tutte le criticità innescate dall'introduzione del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti.
Tentativo di conciliazione
Nei giorni scorsi, esattamente il 26 giugno, le Rsu e le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno comunicato alle tre società l'avvio della cosiddetta procedura di raffreddamento, passaggio necessario prima di poter indire uno sciopero nel caso di servizi pubblici essenziali. E la risposta non si è fatta attendere: i sindacati sono stati convocati per il 10 luglio alle 11.30 nella sede dell'Ati, in via Segrè angolo via Nervi, per tentare una conciliazione. Sarà quella l'ultima occasione per scongiurare il blocco del servizio del porta a porta e dello spazzamento delle strade. Qualora non si arrivasse a un accordo cadrebbero infatti gli impedimenti formali alla proclamazione dell'astensione. Con tutte le nefaste conseguenze che il mancato svuotamento dei mastelli comporterebbe in una città già in piena emergenza rifiuti e dove spuntano mini discariche abusive un po' ovunque.
Carichi di lavoro eccessivi
Ma quali sono i punti critici della vertenza? L'elenco «non esaustivo» stilato dai sindacati è lungo. Alla Econord, che si occupa del ritiro dei mastelli, «si fa un ricorso esagerato e a nostro parere indebito al doppio turno - si legge nel documento che ha avviato la procedura di raffreddamento - e i carichi di lavoro sono strutturati in modo tale che viene difficile per gli operatori rispettare le linee guida dettate dal buonsenso oltreché dagli obblighi di legge». Inoltre «il personale non sa quando potrà usufruire delle ferie estive perché non avendo personale sufficiente per le sostituzioni non è possibile pianificarle». Problemi sullo stesso versante anche alla De Vizia, che gestisce le isole ecologiche, la stazione di trasferimento e il call center, dove «il personale è in sofferenza» oltre che per «l'aumento dei carichi di lavoro» anche «per la carenza di bagni adeguati». Criticità a cui l'Ati sta tentando di porre rimedio assumendo personale stagionale per far fronte all'aumento dell'attività previsto nella stagione turistica, così come deciso nell'accordo firmato coi sindacati il 5 aprile. Evidentemente però il problema del personale insufficiente viene ritenuto cronico e dunque non limitato ai soli mesi estivi.
Il prelievo forzoso
I sindacati denunciano poi il comportamento di Cooplat, società che gestisce la parte di appalto relativa allo spazzamento delle strade, che a loro dire avrebbe «prelevato dalla busta paga di ogni lavoratore una somma di denaro» dopo che «con un documento di pochi giorni fa, ha chiesto la restituzione di ben cinque anni di indennità» a parere dell'azienda non dovute. Un «addebito in busta paga» ritenuto dai sindacati «particolarmente grave» in quanto effettuato «senza avere avuto un confronto preventivo con le segreterie territoriali e senza tenere conto della conciliazione tombale firmata dai lavoratori e dalla Cooplat pochi mesi fa».
La questione patenti
Un altro fronte, che non fa parte però della vertenza principale e quindi non sarà discusso il 10 luglio, è stato infine aperto dalla Fiadel e riguarda il mancato finanziamento da parte della Econord dei corsi per i lavoratori interessati a ottenere le patenti C e CQC, che ne migliorerebbero la qualifica professionale. «Non capiamo la disparità di trattamento tra aziende per quanto riguarda l'impegno sulle patenti - dice sul punto Salvatore Scalas, Rsu e segretario territoriale della Fiadel -, De Vizia ha dato il consenso ai suoi dipendenti stanziando i fondi, mentre l'Econord non si è ancora pronunciata nonostante le varie comunicazioni da parte nostra». Un ulteriore tassello del puzzle che vede il malumore dei lavoratori crescere giorno dopo giorno.
Massimo Ledda