Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Stop ai venditori abusivi»

Fonte: L'Unione Sarda
25 giugno 2019

IL DIBATTITO. Cocciu (FI): un tetto massimo per gli ambulanti ammessi sui litorali sardi La Lega: «Stop ai venditori abusivi»
Ipotesi numero chiuso sulle spiagge Zoffili: segnalerò i casi più importanti a Salvini. L'opposizione: ridicolo

Troppi venditori abusivi nelle spiagge. Serve «pulizia», in particolare per «cittadini, turisti e soprattutto i commercianti in regola e che pagano le tasse meritano rispetto». Parole del coordinatore regionale della Lega Eugenio Zoffili, che su Facebook annuncia un giro di vite sugli ambulanti irregolari. Favorito magari dalle segnalazioni dei cittadini: «Mandatemi le foto delle spiagge con i vú cumprà. Sarà mia premura trasmetterle direttamente al ministro Matteo Salvini e alle Forze dell'ordine». Idea che non piace all'opposizione e non convince - soprattutto per il metodo proposto - tutta la maggioranza. «Non si risolvono questi problemi con la delazione», dice Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori, «e non si può scaricare sui bagnanti l'onere di segnalare le irregolarità. Semmai sarebbe meglio che il ministro dell'Interno desse indirizzi precisi alle prefetture».
Le regole
Questo non significa che una maggiore attenzione sui litorali, in un momento in cui sono affollati da venditori di bibite, massaggiatori, gelatai e ambulanti vari, sia inutile. Anzi.
«A Olbia abbiamo istituito il numero chiuso per chi lavora sulle spiagge. Sono un centinaio, vengono tutelati e controllati facilmente dai vigili urbani. Questo potrebbe essere un modello da replicare», propone Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia. «Certo, ogni spiaggia è diversa, e per questo è meglio che ogni Comune adotti dei provvedimenti a seconda delle proprie esigenze». L'impressione però è che non ci sia una vera emergenza: «Non voglio entrare nel merito dell'iniziativa di Zoffili», dice il consigliere azzurro, «mi pare comunque che la situazione nelle spiagge sarde sia sotto controllo. A Olbia non c'è stato bisogno dell'intervento del ministero dell'Interno. Però è ovvio che se ci sono degli illeciti, vanno segnalati».
La polemica
Vanno segnalati, sì, ma non su Facebook. Almeno così pensa Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti. «La politica degli amici degli amici è sempre stata fallimentare. In questo caso il metodo è ridicolo. Le denunce di eventuali illegalità vanno fatte alle autorità competenti».
Concessioni extralarge
L'emergenza, nelle spiagge sarde, è un'altra. «Ho visto tanti abusi, è vero. Mi riferisco però alle concessioni demaniali: molti titolari vanno oltre il consentito. Vedo spiagge usate come ricovero di natanti, pulite dalle alghe e dai sassi con trattori diesel, poco ecosostenibili. Io sono per il rispetto delle leggi, e penso che anche l'ordinanza balneare andrebbe osservata in ogni suo punto», spiega il consigliere d'opposizione.
«Nessun fastidio»
Nel Psd'Az, Nanni Lancioni si limita a benedire un intervento da parte del Governo nazionale: «Se il ministero dell'Interno riesce a garantire più uomini per i controlli e più risorse, ben venga».
Di diverso avviso Valter Piscedda, consigliere regionale del Pd: «Quello degli ambulanti in spiaggia non mi sembra certo un gran problema: fanno il loro lavoro e non danno fastidio. Poi mi rendo conto che alcuni lo facciano in maniera illegale, da abusivi. Ma non credo che ci sia un problema di sicurezza, tanto da far intervenire il ministero dell'Interno: a Cagliari abbiamo assistito a pestaggi nelle spiagge o litigi nei parcheggi, non certo per colpa dei venditori di bibite».
«È una piaga»
La percezione cambia a seconda dello schieramento. Per Michele Cossa l'abusivismo «è una piaga». E a parte il metodo, condivide la sostanza del discorso di Zoffili: «Io spero che la Regione intervenga rapidamente per consentire agli imprenditori balneari regolari di poter lavorare. Al Poetto di Quartu c'è una situazione drammatica, dove per una serie di scaricabarile tra amministrazioni ci sono tante attività bloccate. Siamo al paradosso: nell'Isola ci sono alcune zone floride, tanto da registrare un esubero di ambulanti, che possono risultare anche fastidiosi. In altre zone invece non si può lavorare. Dobbiamo concentrarci su queste contraddizioni».
Michele Ruffi