Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gay pride, ricorso urgente al Tar

Fonte: L'Unione Sarda
24 giugno 2019


Un ricorso d'urgenza ai giudici del Tar Sardegna è stato presentato ieri pomeriggio dall'avvocata Giulia Andreozzi, di recente eletta consigliera comunale, per conto dell'associazione che organizza il Pride Sardegna (Arc). Nei giorni scorsi l'Arc onlus aveva ricevuto una nota della Polizia Municipale che, citando il nuovo regolamento, sollecitava per la prima volta il pagamento di 7.540 euro in cambio dell'autorizzazione a svolgere il tradizionale corteo arcobaleno per le vie della città. Il costo è quello relativo alle spese per le ore di lavoro dei vigili che sorveglieranno la sicurezza della manifestazione.
Il ricorso al Tar
Il ricorso è stato notificato ieri via Pec sia al Tribunale che in Municipio, e lunedì verrà formalizzato su carta. «Non è una manifestazione privata o a scopo di lucro», spiega l'avvocata Andreozzi, «stiamo impugnando sia la nota della Polizia sia un parte del regolamento che riteniamo poco chiara. I cortei politici e pubblici sono garantiti dalla Costituzione».
Il nuovo regolamento
Nessun commento dalla Polizia Municipale che ha applicato alla lettera il regolamento approvato dal commissario straordinario Bruno Carcangiu il 12 giugno scorso. Negli uffici vige la consegna del silenzio ma l'interpretazione che circola tra i funzionari, che degli errori rispondono davanti alla Corte dei Conti, è che ogni volta i soldi verranno formalmente richiesti, per poi far pronunciare la Giunta comunale sull'interesse pubblico che fa scattare l'esenzione. Ma ora la parola passerà ai giudici del Tar ai quali è stata chiesta una pronuncia d'urgenza per scongiurare il rischio di annullare il Pride, previsto per i primi di luglio.
Sindaco al lavoro
A lavorare a una soluzione c'è anche il nuovo sindaco Poalo Truzzu. «Questa è chiaramente una manifestazione di interesse pubblico», sottolinea, «e stiamo lavorando perché venga risolto questo problema e non si ripresenti in futuro. Non vorrei che un giorno si chiedesse di far pagare alle Via Crucis , alle processioni o ai cortei sindacali. Ho già parlato con la segretaria generale e nei prossimi giorni incontrerò la Municipale. Cerchiamo una soluzione perché questo tipo di iniziative possano non pagare, o farlo in forma molto ridotta, le spese della Polizia municipale. Il regolamento-tipo predisposto dell'Anci prevede che tutta una serie di manifestazioni non paghino».
Francesco Pinna