VENERDÌ, 21 AGOSTO 2009
Pagina 1 - Cagliari
Lo specchio d’acqua, ricco d’avifauna, ridotto a una pozzanghera
CAGLIARI. Il laghetto di Terramaini è ridotto ormai a poco più di una pozzanghera. Sono ormai giorni che il termometro oltrepassa i trentacinque gradi, e che la percentuale di umidità dell’aria supera il cinquanta per cento. A dover fare i conti con la situazione persistente di caldo torrido non sono solamente le persone, ma anche i piccoli bacini naturali. Il laghetto di Terramaini, che durante i mesi più miti è popolato da gabbiani, fenicotteri e cavalieri d’Italia, ora è quasi asciutto. Questo fatto va a caricare ulteriormente l’ecosistema del vicino stagno del Molentargius, dove si sposta la fauna.
«Il laghetto di Terramaini è uno stagno naturale temporaneo, e costituisce l’ultimo lembo del grande stagno che sorgeva in questa località fino al 1928, anno in cui venne costruito il canale per far confluire le acque verso il mare», ha spiegato Vincenzo Tiana di Legambiente. Secondo l’ambientalista non c’è molto da preoccuparsi per il prosciugamento estivo del laghetto. «Con le prime piogge tutto tornerà come prima», ha detto, «e la fauna ripopolerà il lago». Legambiente ha apprezzato il fatto che «il piccolo bacino sia stato inserito all’interno del parco omonimo». Anche se qualcosa in più si potrebbe fare: «Ci vorrebbe una gestione della zona umida che rendesse il laghetto meno temporaneo», ha concluso Tiana. Per l’ornitologo Helmar Schenk «la zona umida di Terramaini è importante, in quanto testimonia la capacità di adattamento di alcune specie di uccelli a un’area fortemente urbanizzata». Per la fauna, comunque, sarebbero pochi i problemi derivanti dal prosciugamento. «Il laghetto di Terramaini costituisce per i fenicotteri, gabbiani e cavalieri d’Italia soltanto un’area di sosta, per cui questi, quando il bacino si prosciuga, si spostano o a Molentargius o a Santa Gilla», ha spiegato ancora Schenk. Poco preoccupato per la situazione del laghetto anche Luca Pinna del Wwf, che ha affermato: «Il prosciugamento per gli specchi d’acqua temporanei è un evento naturale che si ripete, in modo più o meno consistente, ogni estate».
Paolo Camedda