Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ferragosto chiuso per ferie

Fonte: La Nuova Sardegna
19 agosto 2009

MERCOLEDÌ, 19 AGOSTO 2009

Pagina 1 - Cagliari

La città e il turismo. Carente la risposta dei commercianti davanti all’aumento dei visitatori



Affari d’oro per i pochi ristoratori aperti nel week end



Chi ci ha creduto si è rifatto di una stagione un po’ grigia Pienone nell’ostello della gioventù

CAGLIARI. Tanti proclami sono stati fatti, molte parole sono state spese per diffondere l’immagine di Cagliari città turistica. Ma ferragosto ha dimostrato che ancora una volta, rispetto al passato, poco è cambiato. Grazie al boom dei voli low cost e all’arrivo di grandi navi da crociera, i turisti sono cresciuti esponenzialmente rispetto agli anni scorsi. Ciononostante diversi ristoranti e molte attività commerciali hanno chiuso proprio in occasione della giornata di festa, fra l’incredulità dei visitatori.
Soltanto una decina le attività di ristorazione che hanno aperto lo scorso weekend nel centro storico. Troppe le serrande abbassate e le insegne spente. I pochi operatori che hanno lavorato hanno dovuto soddisfare da soli le esigenze di tutti. In linea di massima dicono di essere contenti, di aver avuto buoni guadagni, ma alcuni ammettono che si può fare decisamente di più, e di aver raccolto diverse lamentele.
Ferragosto è passato da tre giorni, ma da Rossopomodoro, in via Sassari, c’è ancora il pienone. Quattro camerieri servono ai tavoli della grande sala affollata, e c’è un viavai continuo di gente. «Sono soddisfatto dei tanti turisti che hanno mangiato da noi, che ci hanno permesso di ottenere il miglior risultato dalla nostra apertura due anni e mezzo fa», ha detto il titolare Gianluca Cortesi. «La maggior parte erano spagnoli e francesi. Molti hanno chiesto la pizza», ha aggiunto. Ma non è tutto oro quel che luccica. «Le lamentele sulla città non sono mancate. Diciamolo chiaramente: mancano i servizi. Se togliamo il Poetto a Ferragosto Cagliari non offriva nulla», ha denunciato il ristoratore. Menù fissi a base di pesce e tavolini all’aperto è stata invece la ricetta vincente del ristorante La Gobbetta, in via Sardegna, anch’esso aperto per Ferragosto. «I turisti hanno dimostrato di apprezzare la nostra scelta, e siamo molto contenti», ha dichiarato la caposala Lorella Monni. Che ha aggiunto: «I nostri avventori erano però delusi dal trovare molte attività commerciali chiuse nel centro storico». Entusiasta dell’andamento del ferragosto anche Ilaria Cherchi, titolare di Delizie di Sardegna, negozio che vende sia generi alimentari sia artigianato sardo. «La pedonalizzazione della Marina, per cui ci siamo tanto battuti, ci ha aiutato ad ottenere un ottimo risultato. Eravamo l’unico negozio aperto in via Sardegna», ha dichiarato. I prodotti più richiesti? «Senza dubbio il mirto, i formaggi e i dolci sardi», ha concluso.
Al ristorante Su procciu, sotto il portico Sant’Antonio, ferragosto ha permesso di rifarsi dopo una stagione deludente. «Abbiamo fatto il pieno con 130 persone, cui abbiamo proposto un menù fisso con antipasti misti, fregola di arselle e grigliate di pesce», ha detto la titolare Viviana Atzori. Unica attività in controtendenza il ristorante Cucina tipica sarda in via Napoli. «Rispetto all’anno scorso abbiamo registrato un calo dei clienti», ha affermato il proprietario Andrea Serra. «Tanti quelli che chiedono di mangiare il porchetto sardo, la burrida o il pesce grigliato, e non ho sentito lamentele», ha concluso. Fra le strutture ricettive si è registrato il tutto esaurito negli alberghi, nelle pensioni e nei bed and breakfast. Tante prenotazioni anche per l’ostello della gioventù La marina, in piazza San Sepolcro, dove a prezzi ragionevoli alloggiano giovani e meno giovani provenienti da tutto il mondo. Realizzato all’interno di un edificio abbandonato completamente ristrutturato, l’ostello è stato inaugurato per Pasqua e ha riscontrato da subito molto successo. I turisti, insomma, in città non mancano. Anzi, quest’anno c’è stata un’excalation delle presenze. Ma prevale ancora, nella maggior parte degli operatori commerciali, la voglia di andare in ferie proprio nel momento in cui la domanda di servizi è massima, a danno dell’immagine della città.
Paolo Camedda