Rifiuti: la raccolta porta a porta ha creato non pochi problemi ai residenti come alla nettezza urbana, ma a farne le spese sono soprattutto le strade più frequentate dai turisti. Il caso più eclatante è quello del corso Vittorio Emanuele, divenuto in pochi giorni una discarica a cielo aperto. È sufficiente fare una breve passeggiata per rendersi conto della situazione: sacchi di spazzatura ammucchiati ovunque, tantissimi mastelli di diverse dimensioni all'esterno dei locali, nei marciapiedi, accanto ai tavolini dove le persone sorseggiano un aperitivo o consumano un pasto. Un'apocalisse del decoro urbano.
I turisti
«La cosa più imbarazzante è vedere i turisti che fotografano i rifiuti fuori dai locali - commenta Luigi De Micco, ristoratore del Corso - Davanti al nostro ingresso abbiamo accumulato sacchi di spazzatura per due giorni, chissà quando verranno a ritirarli. Un locale come il nostro produce circa 100 kg di rifiuti alla settimana, tra poco con l'arrivo del caldo estivo rischiamo di fare i conti con il cattivo odore e con l'arrivo di gabbiani, ratti e insetti. Sarà impossibile lavorare».
Non è solo la ristorazione a fare i conti con la nuova raccolta differenziata. In crisi anche uffici e altre attività, come spiega Pierpaolo Castello, dipendente di un centro fisioterapico in via Sassari: «Accumuliamo ogni giorno secco, lenzuolini e tanto altro materiale. Diventa difficile smaltire tutto questo. Questa settimana perché hanno tolto i cassonetti, quindi non abbiamo mastelli grandi, inoltre non essendo noi dei commerciali e quindi appartenenti al settore dei servizi abbiamo diritto solo ai mastelli piccoli, che ovviamente non ci bastano. Seguiamo pure un altro calendario rispetto alla raccolta nei bar e nei locali, questo crea ulteriore confusione».
Disagi
Se la zona del Corso Vittorio Emanuele piange, il resto di Cagliari non ride. Soffre la Marina, un po' meno Villanova, grosse difficoltà a Castello. Emblematico il caso dei Giardini Pubblici, dove per tutta la settimana scorsa i rifiuti si sono accumulati. Situazione sbloccata soltanto lunedì, quando «dopo diversi solleciti sono arrivati a ritirarli», come racconta Igor Caddeo che, lavorando nel chiosco fronte Galleria Comunale d'Arte, ha visto crescere per giorni il mucchio di spazzatura in uno dei più importanti luoghi di cultura del capoluogo. «Anche qui al chiosco hanno portato i mastelli grandi, ma la cosa incredibile è che ci hanno detto di trasportarli noi fuori dai Giardini. Significa che ogni volta dovrei trasportarli carichi per quattrocento metri, non ha senso».
La cartolina
Ora la stagione turistica entra nel vivo e Cagliari rischia di farsi trovare clamorosamente impreparata. Una Piazza Yenne circondata da una trincea di sacchetti di plastica, un Corso Vittorio Emanuele tappezzato di rifiuti, fetidi e malinconicamente accovacciati su un'infinità di mastelli: è questa la cartolina che la città rischia di regalare quest'estate. «Non possiamo avere montagne di rifiuti fuori dalla nostra attività proprio quando arriva la stagione dei tavolini all'aperto - dice Nicola Cubeddu, dipendente di una pizzeria - Si paga per avere il servizio di raccolta. Una gestione del genere non è giusta né nei nostri confronti né verso quelli dei nostri clienti. Forse il porta a porta non è applicabile allo stesso modo in tutte le zone».
Una patata bollente attende il prossimo sindaco, ma che al momento non sembra avere una soluzione.
Giacomo Dessì