Rassegna Stampa

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Cagliari si risveglia senza cassonetti, il porta a porta è realtà in tutta la città

Fonte: web Castedduonline.it
30 maggio 2019

 


Di Paolo Rapeanu 

 

 

Svuotati e “sollevati” dentro dei furgoncini per essere portati via. Tutta Cagliari saluta per sempre i cassonetti “classici”: gli ultimi sono stati ritirati oggi all’alba dalle strade attorno al mercato civico di San Benedetto. I grigi per l’indifferenziata, i gialli per il cartone, i verdi per il vetro, i blu per la plastica e i marroni per l’umido “tolgono il disturbo”, come annunciato dallo stesso Comune. Da oggi tutti con mini e maxi mastelli, la “rivoluzione” della raccolta porta a porta e completata in tutti i quartieri della città, dalla periferia al centro. Molti cagliaritani, nelle ultimissime ore, si sono disfatti di maxi bustoni ricolmi di spazzatura gettandoli dentro – o accanto – ai cassonetti superstiti. Ma adesso la musica è cambiata, in tutta Cagliari non c’è più un solo cassonetto, a poco più di un anno dall’inizio del porta a porta. E, se l’ex amministrazione comunale di centrosinistra ha sempre parlato di “riduzioni della Tari in arrivo e stop alle multe milionarie pagate alla Regione perché non si differenzia abbastanza”, il sistema del porta a porta piace a molti cagliaritani ma viene quasi “maledetto” da una fetta della popolazione.

Tra chi è contrario prevalgono, come motivazioni, quelle legate ad alcuni orari fissi per l’esposizione dei mastelli – i maxi contenitori verdi del vetro, per esempio, possono essere riempiti solo dalle 6:30 alle 8:30 del mercoledì, e in tanti casi il bidone viene movimentato da questa o quella ditta privata che lo porta sotto i palazzi solo all’alba del giorno predefinito – e, anche se in questo caso il Comune c’entra ben poco, per i cittadini c’è comunque il fastidio di dover fare i conti con orari “difficili”. Inoltre, attorno a mercato di San Benedetto non sono state ancora realizzate le isole ecologiche promesse, e centinaia di residenti devono barcamenarsi con i mastelli: una “sorpresa” alla quale sono stati costretti ad abituarsi in meno di due settimane, nell’attesa della costruzione delle isole in via Bacaredda e via Pacinotti.