Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Barche extra lusso in via Roma

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2019


Da prua a poppa la distanza è di 135 metri e mezzo: un'ottantina in meno rispetto alla media dei traghetti Tirrenia, che però ospitano a bordo 2.200 persone. Il Crescent no: è un megayacht tutto dedicato al suo misteriosissimo proprietario (probabilmente uno sceicco arabo, proprietario occulto della società armatrice registrata nel Regno Unito), oltre che ai 57 componenti dell'equipaggio. Nella classifica dei cento yacht più grandi del mondo occupa la quindicesima posizione e al porto di via Roma, ieri sera, è giunto con il suo contenuto di circa un milione di euro. È ciò che il proprietario del Crescent sta portando alla città, considerato che spenderà una cifra del genere per “bunkeraggio” (rifornimento di carburante) e lavori di manutenzione a bordo. Considerato che è una “bagnarola” da 600 milioni di dollari (più il costo degli arredi interni), si ha un'idea delle proporzioni. Difficilissimo avvicinarsi al mega yacht, che per 24 ore ha dovuto attendere la partenza di una nave merci e di una da crociera per poter trovare posto al molo Sabaudo: le guardie tengono ben lontano i curiosi, che già da martedì avevano notato la nave alla fonda davanti a Capo Sant'Elia.
Il “nuovo” porto
Oltre che denaro da spendere nell'indotto (per un mese, tra l'altro, si dovrà fare la spesa in città per 57 imbarcati), il Crescent rappresenta il capitolo 1 della rivoluzione del porto di via Roma, che per volontà dell'Autorità di sistema portuale dovrà diventare uno scalo dedicato alle grandi navi da diporto: come Porto Cervo, insomma, ma molto più grande e (si spera) con arrivi più costanti in tutte le stagioni dell'anno, non soltanto d'estate. Le navi merci se ne andranno presto al Porto industriale, e in via Roma dovremmo presto vedere soltanto le grandi imbarcazioni di chi, come il misterioso proprietario del Crescent, non vive esattamente di stipendio e, anzi, ne paga tutti i mesi una sessantina a bordo.
L'Autorità portuale
«Lo scalo del mega yacht, che sosterà qui per un mese», spiega Massimo Deiana, presidente dell'Autorità portuale, è un segnale chiaro per il porto di Cagliari. È una realtà in posizione strategica nel Mediterraneo, capace di attrarre un'ampia domanda da parte della nautica in particolare del lusso, sempre alla ricerca di porti sicuri e ben attrezzati». Per il presidente dell'Autorità di sistema portuale Deiana, i tempi sono ormai maturi per far fare il grande salto allo scalo di via Roma, una risorsa ancora non pienamente sfruttata dalla città. «L'arrivo del Crescent con il suo valore aggiunto di denaro che sarà speso qui nel corso di un mese», sottolinea Deiana, «è la dimostrazione che è necessario, e non prorogabile, garantire la presenza di cantieri navali a Cagliari. Il distretto cantieristico dev'essere in grado di rispondere alle esigenze di questo tipo di traffico». Quello “danaroso”, per intendersi, ma questo Deiana non lo dice apertamente.
Lunedì il primo passo
La Crescent giunge nello scalo di via Roma a pochi giorni dalla conferenza dei servizi indetta proprio dall'Autorità di sistema portuale. L'incontro con tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, si svolgerà lunedì e avrà l'obiettivo di sbloccare, anzi avviare, gli interventi strutturali nell'avamporto di Levante del Porto industriale. È proprio lo spazio in cui Massimo Deiana ha deciso che sarà «destinato definitivamente a polo della cantieristica navale». Perché le barche (in realtà, navi) che costano tanto, hanno bisogno di lavori che costano tanto. E ci si guadagna tanto, anche in termini di posti di lavoro. Con i cantieri, la città che diventerebbe conosciuta nel mondo della nautica di lusso, con una nuova ricchezza destinata a crescere. Crescent è la prima barca della nuova era: anche con la superstizione siamo a posto.
Luigi Almiento