Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Isola pattumiera, la Forestale avvia controlli a tappeto

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2019


Dalle cunette delle strade provinciali alle piazzole nelle periferie urbane, i cumuli di spazzatura sono oramai parte integrante del paesaggio della Sardegna. Buste rigonfie, vecchi elettrodomestici, cumuli di laterizi, pneumatici, materassi e divani sfondati invadono gli spazzi sotto i guardrail, le pinete e persino i parchi, tanto che il Corpo forestale regionale, una delle forze di polizia che si occupa del problema, parla di «emergenza» e proprio per questo ha avviato da qualche mese un piano straordinario di vigilanza e controlli. «È un'emergenza legata all'abbandono indiscriminato dei rifiuti in agro, lungo le strade provinciali e spesso anche su quelle principali come la 131», avvisa l'ingegnere Giorgio Cicalò, dirigente del Servizio vigilanza del Corpo forestale.
Il lancio del sacchetto
Una percentuale del malcostume emerge dal numero delle sanzioni amministrative elevate dai ranger nonché dai verbali di notizie di reato (succede quando lo smaltimento illecito è fatto da un'azienda). Nel 2018 i cittadini identificati dopo il lancio del sacchetto sono stati 275, mentre da gennaio a oggi sono già 82. Novantacinque, invece, i verbali nei confronti di imprese per nulla attente all'ambiente. Ci sono poi tutte le contravvenzioni e le comunicazioni in Procura fatte dalla polizia locale, dai carabinieri e dalla guardia di finanza. In totale migliaia di verbali ogni anno che, però, mettono a nudo soltanto la punta dell'iceberg di comportamenti perlopiù impuniti. «Vediamo che il fenomeno si sta spostando nelle strade e nelle periferie urbane», sottolinea Cicalò. Succede in genere quando i Comuni avviano oppure danno una stretta alla raccolta differenziata, progetti che lasciano fuori i cittadini non in regola con il pagamento della tassa sui rifiuti (quindi niente mastelli) e gettano inizialmente nel panico tutti gli altri.
Le discariche a fuoco
E poi ci sono le discariche abusive dove, spiega il dirigente del Servizio vigilanza del Corpo forestale, finiscono i rifiuti smaltiti illegalmente dalle aziende che «per risparmiare sui costi di smaltimento anziché conferire nelle discariche autorizzate si rivolgono a soggetti abusivi che sovente risolvono anche con l'abbrucciamento». Roghi che divorano in genere materiali plastici e vecchi elettrodomestici. «Spesso c'è una serialità in punti precisi delle campagne e delle strade e quindi interveniamo con servizi mirati». Per il resto si lavora con le telecamere, le foto a raggi infrarossi, la sorveglianza. «Ora c'è un piano straordinario che con obiettivi specifici territorio per territorio».
Migliaia di euro
Emiliano Deiana, presidente dell'Anci, dice che «una Regione che vuole puntare sul turismo bene farebbe a pensare al decoro: abbiamo strade, campagne e periferie invasi dall'immondizia». Un'emergenza che, avvisa, «ricade spesso sui Comuni: quando si interviene per bonificare una discarica abusiva si spendono migliaia di euro; se c'è amianto poi, i prezzi di smaltimento diventano insostenibili». Con il programma “Sardegna fatti bella” la Regione ha sostenuto solo per qualche anno, dal 2006 al 2010, le amministrazioni che avviavano i progetti. «Adesso lo chiamino come vogliono - avverte Deiana -, ma è necessario rilanciare l'iniziativa e aiutare i Comuni».
Il biglietto da visita
«È un impegno dell'assessorato e della Giunta», assicura Gianni Lampis, assessore all'ambiente. Lo scorso anno, spiega, «ben 104 Comuni hanno chiesto alla Regione un sostegno finanziario per gli interventi di recupero di aree degradate e di eliminazione delle discariche abusive. Stiamo pensando a un programma di finanziamento per le amministrazioni locali e lavoriamo per reperire le risorse. L'ambiente è il nostro primo biglietto da visita».
Piera Serusi