Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, abusi (d'ufficio) sul colle

Fonte: L'Unione Sarda
3 aprile 2008

Sequestrati su ordine del pm Caria anche gli atti sul progetto alternativo proposto dal paesaggista Gilles Clément
La Regione nel mirino sull'iter dell'estensione dei vincoli


Non si esclude un nuovo sopralluogo degli inquirenti nell'area a ridosso delle tombe puniche dove la Coimpresa lavorava da due anni.Gli atti sono sulla scrivania del sostituto Daniele Caria. L'ordine di acquisizione è stato eseguito avant'ieri mattina e le carte sul vincolo paesaggistico che ha motivato l'esproprio dell'area di Tuvixeddu dove l'impresa Cualbu lavorava da due anni sono state trasferite dal Palazzo della Regione a quello di Giustizia. Mentre si attende (il 30 maggio) la decisione del Consiglio di stato sul ricorso della Regione contro la sentenza del Tar che aveva dato il via libera alla ripresa dei lavori, una notizia deflagra sul colle dei litigi: l'inchiesta penale è formalmente aperta: il magistrato indaga contro ignoti per abuso d'ufficio, un deciso cambio di ritmo rispetto a un mese fa, quando Caria aveva aperto un fascicolo su fatti non costituenti reato.L'indagine, sollecitata dall'avvocato Agostinangelo Marras per conto dei costruttori, mira a chiarire un aspetto su tutti: la regolarità della creazione del vincolo di inedificabilità sull'area a ridosso delle tombe puniche. Se il vincolo si fondasse su atti illegittimi cadrebbe il presupposto dell'esproprio. Ma non è tutto: il magistrato andrà a guardare anche il progetto alternativo, quello proposto dalla Regione attraverso Gilles Clément. Da una prima lettura delle carte non risulta un incarico formale all'architetto francese, che è stato pagato con soldi stanziati dalla Fondazione Banco di Sardegna, anche se solo parzialmente. Non c'è violazione della legge penale nel finanziare un progetto privato con soldi di un ente privato, soprattutto se dall'ente pubblico non proviene formalmente alcun conferimento d'incarico. Il problema è semmai riuscire a capire attraverso quale giro l'architetto abbia predisposto un progetto finanziato dalla Fondazione e fatto proprio dalla Regione.Allo stato l'inchiesta non andrà a scavare su quanto da tempo si dice nei corridoi dei palazzi della politica, e cioè che il finanziamento sia stato ricambiato con le nomine dei dirigenti regionali, quelle contestate dal sindacato e oggetto di una disputa davanti al Tribunale del lavoro. Quell'inchiesta è nella mani del sostituto Emanuele Secci che procede per violazione delle norme sulla trasparenza previste dallo statuto dei lavoratori, e la successiva comunicazione della Regione ai sindacati potrebbe perfino aver estinto il reato. Si vedrà. Per ora, nessun collegamento tra le due inchieste.Caria certamente studierà attentamente tutte le carte e verificherà quello che risulta agli atti prima di fare qualsiasi mossa. La priorità in questo momento è il vincolo sulla necropoli punica, al punto che non si esclude un nuovo sopralluogo a Tuvixeddu. Del resto i quesiti posti dall'avvocato Agostinangelo Marras nei due esposti presentati lo scorso anno sono chiarissimi: nel primo si fa riferimento al decreto di sospensione dei lavori nel cantiere di via Maglias nonostante i funzionari della Regione avessero dichiarato per iscritto l'illegittimità di sospensione ed esproprio. I lavori erano infatti autorizzati anche dal punto di vista paesaggistico e secondo la Sovrintendenza non arrecavano alcun danno.Il secondo esposto punta invece sul progetto dell'architetto francese Clément: agli atti non ci sono documenti sulla procedura di affidamento dell'incarico conferito a trattativa privata nonostante il compenso, 150.000 euro, superasse la cifra oltre la quale è obbligatorio bandire una gara pubblica. MARIA FRANCESCA CHIAPPE