Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Oggi al Comunale di Sassari e domani all'Auditorium del Conservatorio di Cagliari Elio (ma senza le

Fonte: L'Unione Sarda
17 aprile 2019

MUSICA.

Oggi al Comunale di Sassari e domani all'Auditorium del Conservatorio di Cagliari Elio (ma senza le Storie Tese)
punta sul classico e sogna Neoneli

La teoria “Eliocentrica” sostiene che la musica ascoltata dal vivo non annoia mai, che classica e lirica «sono una ghiottoneria» e che, questi, sono tempi da « medioevo della musica». Stefano Belisario, frontman e fondatore della ormai disciolta band Elio e le Storie Tese, ritorna nell'Isola che ama anche musicalmente, come dimostrato nell'ultimo ventennio con il connubio apparentemente impossibile con i Tenores di Neoneli. In fondo però gli accostamenti inusuali sono sempre piaciuti all'artista milanese, che ha acconsentito volentieri all'esperimento di trasportare nel jazz il mondo classico del capolavoro di Prokofiev “Pierino e il Lupo”. Elio sarà la voce narrante nell'adattamento scritto per l'Orchestra Jazz della Sardegna da Roberto Spadoni. La rassegna JazzOp propone, alle 21, un doppio concerto: oggi al Comunale di Sassari e domani all'Auditorium del Conservatorio di Cagliari. Due anche gli incontri con gli studenti: oggi a Sassari nella Sala Sassu tra le 11.30 e le 13 in collaborazione con il Canepa; domani a Cagliari nell'Aula Magna del Conservatorio dalle 17 alle 18 in collaborazione con il Palestrina.
Un altro tassello in una carriera multiforme che ha visto cimentarsi Elio come flautista (è diplomato al Conservatorio), attore di teatro, musical e serie tv, giudice di “X-Factor” e poi giudice di “Stra-Factor” (sublimazione degli opposti), scrittore, commentatore delle gare di baseball, e probabilmente c'è ancora qualcos'altro.
C'è da dire che Elio è stato voce narrante di “Pierino e il Lupo” in tante altre occasioni, una persino per la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophone, ma questo è da considerarsi come un debutto: si tratta di una produzione originale.
Che gusto prova a interpretare ancora la favola di Prokofiev?
«Non saprei quantificare quante volte l'ho fatta, ma provo sempre tanti gusti. Il piacere di ascoltare queste note anzitutto. Se si definisce classica un'opera che resiste alla prova del tempo, qui andiamo alla grande. Poi il gusto di raccontare questa favola a un pubblico di bambini, spero ne vengano tanti, perché lo scopo principale di Pierino e il Lupo è insegnare ai bimbi cos'è una grande orchestra».
Ha fatto anche Pierino e il Lupo a Hollywood, e adesso la versione jazz, cosa pensa?
«Quella fu un'iniziativa molto all'americana che in realtà si allontanava un po' dall'originale. Questa versione jazz invece resta più fedele, cambiano solo gli strumenti, ma il gusto resta lo stesso. Magari il jazz può attirare di più o “spaventare” meno se preferite. Poi in quest'epoca in cui tutto è finto, irreale, coi social che sono antisocial, avere la possibilità di entrare in contatto con gli strumenti musicali veri, sentirli suonare dal vivo, è una ghiottoneria».
I NeonElio faranno ancora qualcosa?
«Sono in costante contatto e tornerò presto in Sardegna perché cantare insieme ai Tenores di Neoneli è una passione che non finirà mai. E io faccio solo cose che mi piacciono».
Ultimamente ha portato in scena anche uno spettacolo sulla lirica, come mai?
«È un cammino che parte da molto lontano, ho avuto una formazione classica negli anni '70 e poi nel 1998 fui chiamato dal compositore Azio Corghi per cantare in una sua opera e lì ho riscoperto il gusto di quei suoni e quel mondo. Da quel giorno ho iniziato una carriera parallela a Elio e le Storie Tese. L'opera è un forziere pieno di oggetti preziosissimi, raffinati che aumentano il loro valore man mano che il livello della musica prodotta peggiora».
Ma c'è ancora spazio nella musica di oggi per il canto, o ormai basta parlare?
«Come no?!? (ride) È incredibile come l'avvento delle tecnologie invece di essere usato per amplificare le possibilità dell'essere umano ha invece creato scorciatoie che hanno abbassato al qualità a limiti che non avevo mai incontrato».
Ci vorrà un evento benefico come per i Pink Floyd per una reunion di Elio e le Storie Tese?
«Elio e le Storie Tese è un progetto nato e vissuto per fare qualcosa di eccezionale. Se ci viene qualcosa di eccezionale, vedremo, altrimenti restiamo come ora».
Giampiero Marras