Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nel mirino le ripartizioni tra territori e le candidature tecniche Le poltrone ballerine di via Roma

Fonte: L'Unione Sarda
4 aprile 2019

Nel mirino le ripartizioni tra territori e le candidature tecniche Le poltrone ballerine di via Roma I ricorsi potrebbero cambiare diversi volti dell'assemblea

Il Consiglio regionale entra oggi in aula con lo spettro dei ricorsi che potrebbero dare vita a cambiamenti e ribaltoni. Non è una novità, visto che nella scorsa legislatura la composizione del Consiglio è cambiata diverse volte, evidenziando tutti i tormenti della legge elettorale. Si alza il sipario sull'aula ma il timer è già avviato perché il 12 giugno è stata fissata l'udienza al Tar per il ricorso presentato da Antonio Gaia, Pierfranco Zanchetta e Marzia Cilloccu che, se fosse accettato, cambierebbe 20 consiglieri regionali tra centrodestra e centrosinistra. Ma è molto probabile che non sarà soltanto questo il ricorso dal quale l'assemblea dovrà difendersi, visto che ce ne sono diversi in cantiere.
A rischio
La mancata raccolta di firme e la «transumanza» dei seggi da un collegio a un altro. Sono questi i due capisaldi del ricorso presentato da Gaia, Zanchetta e Cilloccu. Alcune liste, tra cui la Lega, non hanno dovuto raccogliere le firme per presentare le liste, grazie a un'adesione tecnica di un consigliere regionale che però non faceva parte della medesima lista. La richiesta è dunque annullare il verbale di proclamazione e ricusare le liste. Nel mirino del ricorso finiscono quindi Pierluigi Saiu, Andrea Piras, Sara Canu, Michele Pais, Annalisa Mele, Dario Giagoni, Ignazio Manca e Michele Ennas (Lega), Valerio De Giorgi (Fortza Paris), Roberto Caredda (Sardegna Civica), Laura Caddeo e Diego Loi (Noi la Sardegna), Franco Stara (Futuro Comune) e Maria Laura Orrù (Sardegna in Comune).
Le motivazioni
Secondo il ricorso l'ammissione delle liste alla competizione è stata «determinata da una falsata dichiarazione di accettazione di candidatura dei candidati consiglieri in carica». Questo avrebbe «generato confusione negli elettori e causato una inevitabile turbativa elettorale».
Seggi e territori
L'altro aspetto su cui si sofferma il ricorso è l'assegnazione dei seggi ai territori, che violerebbe la legge elettorale regionale. Questo perché ad alcuni collegi sono stati assegnati meno seggi rispetto a quelli previsti: «In altre parole, per l'effetto perverso di tale operazione il collegio di Nuoro che dovrebbe comprendere 6 eletti (5+1), si ritrova solo 5 consiglieri, il collegio di Carbonia Iglesias dovrebbe annoverare 4 consiglieri, ma si ritrova invece solo con 2 consiglieri eletti. L'Ogliastra si ferma a un solo seggio anziché due e il Medio Campidano 1 invece che 3». Con questo meccanismo, ci sono stati collegi che hanno ottenuto più di quanto previsto e sono Cagliari arriva fino a quota 22 invece che 20, Sassari 13 invece che 12, Oristano 7 e non 6 e Olbia-Tempio a quota 7 quando la legge ne assegna 6. Secondo i tre ricorrenti si tratta di una lesione del «principio costituzionale di tutela della rappresentatività territoriale».
Corsi e ricorsi
La storia recente del Consiglio regionale è stata tormentata dai continui cambiamenti all'interno dell'assemblea. Nella scorsa legislatura, i primi a lasciare l'Aula furono tre del centrosinistra, Efisio Arbau, Michele Azara e Gavino Sale, e uno del centrodestra, Modesto Fenu. Una sentenza del Consiglio di Stato stabilì l'ingresso di Antonio Gaia, Pierfranco Zanchetta (entrambi dell'Upc) e Gianfranco Congiu (Pds).
Per un periodo l'assemblea fu composta da 59 consiglieri, fino a che il Consiglio regionale decise che il sessantesimo seggio spettava a Gianni Lampis, eletto con Fratelli d'Italia. La decisione dell'aula venne ribaltata dall'Ufficio centrale regionale e Giovanni Satta entrò in Consigio con l'Uds, dopo la scarcerazione perché accusato di traffico internazionale di stupefacenti.
Matteo Sau