Di Paolo Rapeanu
Ci sono volute tre ore di dibattito, e il “fuoco” non è mancato, soprattutto dal centrodestra e dal Movimento 5 Stelle: “Tutti vogliamo uno stadio nuovo per il Cagliari, ma è assurdo votare l’ampliamento nell’ultimo giorno di consiliatura, non c’è stato il tempo di leggere con attenzione le carte”. Alla fine, il “sì” arriva con quindici voti a favore e sei astenuti: quando sarà realtà, la nuova casa dei rossoblù avrà una capienza di 25mila posti, con la possibilità di estenderla sino a quota trentamila. L’altezza passerà da 22 a 28,55 metri, più un parco urbano attrezzato sul tetto e un hotel. Si chiude con questo atto il secondo mandato da sindaco di Massimo Zedda (che tra tre giorni non sarà più il primo cittadino di Cagliari): “C’è in ballo un investimento di settantasei milioni di euro, ci sarà una gara di evidenza pubblica per l’aggiudicazione del concessionario che realizzerà lo stadio e che l’avrà in gestione per cinquant’anni”, spiega Zedda, “stiamo autorizzando un investimento privato su un immobile pubblico, facendo finalmente ciò che da trent’anni attende tutta la città”.
Critiche, dubbi (e voto finale di astensione) da parte del centrodestra: “Chi pensa che qualcuno non possa essere d’accordo sul nuovo Sant’Elia è uno scellerato, tutti amano il Cagliari. Però, solo per leggere il fascicolo ci vorrebbe qualche settimana”, polemizza Alessandro Balletto (Forza Italia), “Zedda sbaglia nel dire che il nostro è un voto di indirizzo, si tratta di un atto di responsabilità. Non siamo stati posti nelle condizioni giuste per prendere, per tempo, consapevolezza del voto”. Di parere opposto, ovviamente, Fabrizio Marcello (Pd): “Ci sarà una gara internazionale, si parla di tanti milioni di euro. Una non decisione o un dubbio da parte di qualcuno di noi sarà visto da tutta la città come l’ennesima volta in cui la politica si divide su un tema”. Molto critica anche la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Maria Antonietta Martinez: “Spero che sia chiaro a tutti che non è in dubbio la volontà di avere lo stadio. Se però si tratta di un argomento così vitale perchè si è discusso solamente oggi? A quali condizioni? La struttura ha un valore milionario e noi consiglieri non abbiamo visto le carte, dovremmo votare per un atto di fede? Mi dispiace, è una responsabilità che non possiamo permetterci per rispetto verso la città e i cittadini. Zedda ha preferito tutelare il suo interesse personale e non portare a compimento il mandato, lasciando tante pratiche in sospeso”.