Comunali, ipotesi di voto in autunno: ecco perché tutto può slittare a ottobre
Le Comunali 2019, che in Sardegna non si terranno il 26 maggio in concomitanza con le Europee, possono addirittura slittare in autunno, precisamente a ottobre. L’indiscrezione filtra da ambienti politici del centrodestra, passato un giorno dall’annuncio del presidente Christian Solinas che ieri ha ufficializzato l’assenza di un election day nell’Isola, a differenza di quanto succederà nel resto l’Italia.
La possibilità delle Amministrative dopo l’estate è un’opzione suffragata dalle norme: in materia elettorale, infatti, la Sardegna ha competenza primaria. Vuol dire che la Regione può attivare una finestra straordinaria per il voto nei Comuni, dove di norma le urne si aprono tra maggio e giugno. Operativamente verrebbero prorogati per cinque mesi i sindaci e le assise municipali uscenti.
L’ipotesi non sembra remota anche per via dei ritardi politici: al momento né il centrodestra né il centrosinistra hanno deciso i propri candidati. Anzi: in entrambi gli schieramenti c’è fermento e non stanno mancando le divisioni. Non solo: il prossimo turno delle Amministrative è uno di quelli ‘pesanti, visto che gli elettori sono chiamati alle urne sia a Cagliari che a Sassari, quindi nelle due più importanti città dell’Isola. Nel capoluogo si torna al voto dopo che il sindaco Massimo Zedda, candidato a febbraio alla presidenza della Regione, ha optato per un posto nell’Assemblea di via Roma; a Sassari, invece, è terminato il quinquennio a guida Pd, con la giunta uscente di Nicola Sanna.
L’orientamento del centrodestra, cui spetta decidere la data del voto essendo al governo della Regione, si capirà dopo il 4 aprile, giorno in cui ci sarà la prima seduta del Consiglio e si dovrebbe insediare anche la nuova Giunta. Se tutto procederà senza intoppi, quindi se anche l’Esecutivo sarà operativo, la coalizione avrà un problema in meno da risolvere e si potrà dedicare alla partita delle Comunali. (al. car.)