MARTEDÌ, 11 AGOSTO 2009
Pagina 1 - Cagliari
Il Comune deve 37 milioni alla società che gestisce la rete di città
Una delibera di giunta riconosce il debito invece era un credito
CAGLIARI. A ottobre il giudice civile Bagella farà le sue prime valutazioni sulla controversia milionaria che contrappone l’amministrazione comunale all’Isgas, l’azienda romagnola che gestisce la rete dell’aria propanata cittadina. All’udienza saranno affrontate le questioni preliminari, poi la causa entrerà nel vivo. Il ricorso presentato dai legali di Isgas è rivolto a ottenere il pagamento di 37 milioni in base a una transazione firmata il 19 maggio 2005, che obbliga l’amministrazione Floris a versare il corrispondente del dieci per cento del bilancio nelle tasche della società che da tredici anni gestisce «in via provvisoria» il servizio del gas. Il ministero dei lavori pubblici sostiene il contrario: il privato sarebbe in debito di due milioni. Ma nell’atto transattivo firmato dagli uffici comunali in base a una delibera, la giunta ha riconosciuto un debito di quaranta milioni e si è impegnata a saldarlo una volta ottenuto un lieve sconto: tre milioni.
Il comune, fatta la frittata, ha cercato di resistere e si è rivolto all’avvocato Antonello Angioni perchè insieme al legale del comune Carla Curreli impugnasse l’atto di citazione in giudizio notificato all’amministrazione da Isgas, che chiede i soldi e li vuole subito. La società romagnola ha in mano tutti gli assi: è stato l’avvocato Angelo Luminoso a elaborare il testo dell’atto di transazione. Sindaco e assessori l’hanno approvato e sottoscritto senza far controllare i dati. L’avvocato Angioni, in una domanda riconvenzionale articolatissima, ha ribattuto elencando presunti vizi nel servizio del gas: solo nel 2006 le perdite nella rete sono state pari a 700 mila metri cubi, pari al venti per cento del prodotto e chiede che sia Isgas a pagare tre milioni e 254 mila euro per aggi non corrisposti sul fatturato. (m.l)