Ma il centrodestra potrebbe farle slittare ancora
Elezioni provinciali, è rinvio:si voterà sabato 27 aprile Il decreto è stato firmato dal presidente uscente Pigliaru
Di rinvio in rinvio, forse le famose “elezioni di secondo livello” nelle Province non si faranno mai. Ieri l'ultimo slittamento (per ora): il presidente della Regione uscente Francesco Pigliaru ha firmato il decreto che fissa a sabato 27 aprile la votazione prevista in precedenza per il 6 dello stesso mese. Quel giorno gli amministratori comunali dei vari territori (e solo loro: questo significa “elezioni di secondo livello”) dovrebbero finalmente scegliere i presidenti e i consigli provinciali di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna.
“Dovrebbero” perché, se sarà confermata l'intenzione già circolata nel centrodestra, il nuovo Consiglio regionale potrebbe cambiare ancora le regole, e ripristinare l'elezione diretta. Ne ha parlato esplicitamente il neo governatore, Christian Solinas, ma non è il solo a pensarla così. Anche se su questo punto dovrà superare le obiezioni dei Riformatori, da sempre favorevoli all'abolizione totale delle Province.
Tempi troppo stretti
Per adesso, l'unica certezza è il decreto firmato da Pigliaru, che a quasi tre settimane dal voto si ritrova a essere ancora il presidente della Regione in carica, per il noto ritardo nella proclamazione dei risultati del 24 febbraio. Senza il suo intervento, già tra oggi e domani si sarebbero dovute presentare le liste con i candidati per la consultazione del 6 aprile.
Un problema per tutte le forze politiche, e infatti in questi giorni si sono moltiplicati gli appelli per il rinvio. Per scegliere un'altra finestra temporale (non aprile, quindi) per le elezioni sarebbe servita una leggina del Consiglio regionale: ma il tentativo di riunire la vecchia assemblea, in mancanza dell'ufficializzazione dei nuovi eletti, è naufragato.
Tre settimane in più
A quel punto l'unica via d'uscita era uno slittamento di tre settimane, il massimo consentito: e in questo senso Pigliaru ha rettificato il precedente decreto elettorale. Si voterà il 27 dalle 8 alle 20. Le liste si presentano tra sabato 6 e domenica 7 aprile, sempre dalle 8 alle 20, negli uffici elettorali che verranno costituiti nelle sedi delle varie province. Come detto, votano solo i sindaci e i consiglieri comunali dei Comuni ricompresi nel territorio di ciascuna Provincia.
Possono essere eletti presidenti solo i sindaci dei Comuni che fanno parte della Provincia, e che non scadano nei 18 mesi successivi al voto. Nel Consiglio invece possono rientrare, oltre ai sindaci, anche i consiglieri comunali.
Regionali, monito Uds
Il prossimo Consiglio regionale potrebbe comunque fare in tempo per rinviare ulteriormente il voto, e magari poi approvare la riforma auspicata da Christian Solinas. Ma tutto dipende da quanto tarderà ancora la proclamazione degli eletti.
Ieri il coordinatore regionale dell'Uds Antonio Nicolini ha criticato i partiti che hanno inviato pareri all'Ufficio centrale elettorale, per sostenere interpretazioni che favorirebbero l'elezione dei propri candidati: «Lasciamo lavorare l'Ufficio, non ha bisogno di suggerimenti, pareri e interpretazioni», raccomanda Nicolini, che nel 2014 si era occupato delle stesse questioni nella sua veste di avvocato: «Riponiamo la massima fiducia nell'Ufficio centrale che, siamo certi, sarà garante della legalità in un contesto normativo che necessita di profondi mutamenti, come dichiarato dallo stesso presidente neo eletto». (g. m.)