Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'erosione porta via le sdraio Stabilimenti costretti a tagliare i posti perché c'è sempre meno spi

Fonte: L'Unione Sarda
18 marzo 2019

POETTO.

Gli esperti parlano di processo naturale: la sabbia si sta spostando verso Quartu L'erosione porta via le sdraio Stabilimenti costretti a tagliare i posti perché c'è sempre meno spiaggia 

Al Lido, su 1100 cabine, hanno deciso di metterne in vendita soltanto 1000. Per le altre cento infatti la spiaggia a disposizione non basta. «Per questo stiamo pensando di riconvertirle e usare quell'area come baby parking», spiegano dalla direzione.
L'erosione
Lo chiamano effetto-erosione e al Poetto incide molto sulle strategie e gli affari degli operatori. La spiaggia continua infatti ad arretrare e chi ha una concessione è costretto a fare i conti ogni anno con spazi di manovra sempre più angusti. Un effetto visibile soprattutto nel tratto tra Marina Piccola e l'ospedale Marino, dove sono spariti metri di spiaggia e la situazione è ormai identica a quella che portò alla contestatissima operazione ripascimento del 2002. «L'erosione - spiega il titolare de Il Lido, Angelo Cerina - ci ha portato via tre file di ombrelloni: vuol dire oltre 250 in meno». Maria Annunziata Abis, della cooperativa Golfo degli Angeli, aggiunge: «Proprio in virtù del processo di erosione, negli anni ci sono stati tolti 3500 metri quadri di concessioni. Alla prima fermata, dove il fenomeno è più evidente, ne avevamo 1485, oggi siamo a 985 e l'anno scorso abbiamo perso una fila di ombrelloni».
La situazione reale
Il Poetto non è però destinato all'estinzione. Almeno non ancora. Perché l'osservazione scientifica dimostra che la sabbia sparita da una parte, ricompare da un'altra. «Verso Quartu la situazione è opposta, la spiaggia cresce tanto che oggi abbiamo molti metri di distanza tra le prime file e il mare», conferma Abis. Il perché accada lo spiega Sandro Demuro, docente di misure Morfodinamiche e conservazione dei litorali all'Università di Cagliari e tra gli ideatori della rete Neptune che monitora lo stato di salute del Golfo degli Angeli: «La spiaggia, la cui parte emersa rappresenta solo l'8% del totale, è un organismo vivo che si sposta sia longitudinalmente che trasversalmente per i 12 chilometri del Golfo. Il bilancio complessivo al Poetto in realtà non è di erosione ma di una discreta stabilità, soltanto che una zona tende ciclicamente ad arretrare a vantaggio di un'altra o della parte marina. Ad esempio al Trocadero si è generato un avanzamento di qualche decina di metri».
Gli operatori
Un effetto pendolo che non rassicura i titolari degli stabilimenti cagliaritani, visto che la tendenza consolidata pare essere proprio quella di uno spostamento della sabbia verso il litorale quartese. «La preoccupazione è comprensibile - dice Demuro - ma nessuno può garantire a chi ha un francobollo di concessione che la sabbia rimanga lì. A complicare le cose sono anche le operazioni di irrigidimento della spiaggia come quella effettuata all'altezza dell'ex Bussola dove è stata realizzata una piattaforma in cemento in piena zona dinamica: se pensi di proteggere il tuo pezzetto con queste cattive pratiche inneschi processi di erosione in quelli accanto».
Il ripascimento
La parte cagliaritana del Poetto sconta inoltre ancora gli effetti del ripascimento, nonostante siano passati ormai 18 anni da quell'operazione che ebbe anche strascichi giudiziari. La sabbia usata all'epoca non era infatti quella originaria di silicoclastica - in gran parte proveniente dalle falesie di Capo Sant'Elia e della Sella del Diavolo - bensì è composta di frammenti di carbonato che tendono a subire maggiormente l'erosione. «Non ci sono stati effetti negativi solo sul colore della sabbia e la torbidità dell'acqua - spiega Demuro - ma anche la stabilità complessiva della spiaggia è peggiorata. Il problema però è che ancora oggi si continua a pensarla come una piazza o un salotto, indebolendo la sua struttura naturale, rastrellandola e ruspandola con mezzi meccanici ed esponendola così ad erosione indotta».
Massimo Ledda