Di Ennio Neri
Sfruttate e pestate. È allarme racket del sesso in città. Arriva in consiglio comunale l’interrogazione che solleva il problema dell’emergenza prostituzione a Cagliari: sarà discussa martedì, o, al più tardi nell’ultima seduta del consiglio del 26 marzo prima dell’arrivo del commissario. Il documento, presentato da Alessandro Sorgia, consigliere comunale del gruppo misto, disegna la mappa del sesso a pagamento a cielo aperto del capoluogo: dall’ingresso di Cagliari sino a buona parte di viale Monastir, viale Elmas, via Santa Gilla, fino a via Dolcetta, viale Trieste e vie limitrofe alla via Sant’Avendrace.
“Il fenomeno negli ultimi tempi sta degenerando, e in talune situazioni, si presenta in tutta evidenza a pochissimi passi dai portoni delle abitazioni dei residenti”, denuncia Sorgia, “ogni notte i cittadini assistono a dei litigi tra prostitute, con addirittura l’intervento di uomini che spesso e volentieri le picchiano”. E poi i bivacchi: fuochi, sedie e materassi “e la presenza di donne quasi completamente nude in mezzo la strada. I cittadini sono sfiduciati in quanto nonostante le ripetute chiamate alle forze dell’ordine il problema persiste e degenera ogni giorno di più”.
Secondo Sorgia ormai il fenomeno si è diffuso fino a via Bosco Cappuccio e via Lunigiana, anche alla luce del giorno. “La prostituzione a Cagliari fa, soprattutto, paura: non la presenza di giovani e meno giovani ai bordi delle strade periferiche della città”, spiega Sorgia, “ma a creare ansia e insicurezza sono i protettori, cioè chi lucra sulla pelle di donne, spesso disperate, finite nel racket del sesso a pagamento”.