Di Paolo Rapeanu
L’annuncio ufficiale fatto nell’Aula di palazzo Bacaredda arriva alle 17:55 del 12 marzo 2019 ed è il sigillo (quasi) definitivo. Ci sono venti giorni di tempo per ripensarci, ma è praticamente certo che Zedda non tornerà sui suoi passi: “Negli ultimi giorni utili porteremo avanti altri progetti, ci sono il bilancio di previsione e le tariffe sui rifiuti da abbattere e poi per raccontare cosa è stato fatto in tutti questi anni, e cosa vedranno i cagliaritani quest’anno, l’anno prossimo e gli altri anni con le ingenti risorse che abbiamo ottenuto durante il nostro governo”, dice Zedda. E, dopo otto anni di guida della città è netto, rispondendo alla domanda dei tanti progetti che devono ancora essere terminati – come, per esempio, la questione del nuovo Sant’Elia – nell’affermare che “chi verrà dopo di me mi auguro che li porti a termine”.
Zedda poi ringrazia “dipendenti e consiglieri comunali per il lavoro svolto, ma anche associazioni, sindacati e le persone del tessuto economico produttivo della città”. Nel 2011 è stato il più giovane italiano a diventare sindaco: “Un record che è meglio perdere presto perché vuol dire che ci sono altri giovani che determinano un rinnovamento”. Zedda è riuscito a fare davvero tutto quello che voleva fare, da sindaco? “No, avrei voluto fare tantissimo di più”. Rimpianti? “Neanche uno”