Di Paolo Rapeanu
Il “tutti a casa”, salvo ripensamenti clamorosi da qui al trentuno marzo prossimo, è definitivo. Massimo Zedda si è dimesso da sindaco, la città torna al voto a fine maggio, proprio in concomitanza con le Europee. E il centrosinistra, parte politica che ha governato Cagliari negli ultimi otto anni, deve trovare – in tempi rapidi – un nome vincente. Fabrizio Rodin, dopo l’esperienza di due anni e mezzo come capogruppo consiliare del Pd e dopo una prima consiliatura Zedda passata a dirigere la commissione Politiche Sociali, è sicuro: “La città ha premiato, col voto delle Regionali, l’operato di Zedda, ha scelto di dimettersi e abbiamo accettato questa sua volontà. Noi l’abbiamo trovato nel 2011, all’epoca non tutti lo conoscevano, adesso dobbiamo quindi andare alla ricerca di una nuova giovane promessa della politica”.
E chi potrebbe essere? Rodin non fa nessun nome ma, forte di una lunga esperienza politica, avvisa: “Se dopo otto anni anche l’opposizione riconosce i meriti di Zedda, la persona da trovare deve replicare o addirittura superare i risultati ottenuti, sempre per una Cagliari migliore. Non si può cercare solo all’interno delle stanze di palazzo Bacaredda, è ovvio che la città è ricca di talenti”. Quindi il candidato sindaco potrebbe anche arrivare dalla società civile? “Assolutamente sì”.