PIRRI. Qualcuno brucia l'immondizia
Rifiuti abbandonati per strada
Crescono silenziosamente ma accorgersi della loro presenza è inevitabile. Si tratta delle cataste di rifiuti che si formano lungo i marciapiedi e negli angoli più disparati del quartiere di Santa Teresa a Pirri. Nonostante vengano spesso eliminate, come accaduto in questi giorni in via Generale Cantore, le montagne d'immondizia sono sempre lì, pronte a riformarsi. Sarebbe troppo semplice cadere nella tentazione di definire tutto il quartiere come incivile per colpa di qualcuno che non rispetta le regole e abusivamente crea delle discariche, ma la situazione appare davvero complessa.
I rifiuti
I cumuli di spazzatura si formano molto velocemente. In via Antonio Sanna, in occasione delle recenti sfilate di carnevale, i rifiuti sono stati ritirati ma sono ricomparsi alcune ore dopo il passaggio del corteo. I sacchi vengono solitamente riposti lungo i marciapiedi o sui muretti antistanti i portoni delle abitazioni. Talvolta vengono abbandonati accanto ai mastelli della raccolta differenziata ma non vengono ritirati dagli operatori ecologici. In alcuni casi, date le grosse dimensioni, arrivano perfino a ostruire il passaggio dei pedoni, che sono costretti a passare lungo la carreggiata. Spesso diventano invece il banchetto ideale per randagi e uccelli. In via Argiolas, all'interno della piazzetta utilizzata come parcheggio, dove d'estate i bambini giocano all'aria aperta, una vecchia Ford Galaxy ha addirittura preso il posto di un cassonetto: al suo interno bustoni del secco e tutt'attorno numerose cassette di legno.
L'inceneritore
All'incrocio tra le vie del Lentisco e delle Spighe sorge quello che qualche cittadino ha ironicamente ribattezzato come l'inceneritore. Già, perché in quest'angolo di Santa Teresa, a ridosso di un vecchio muro in calcestruzzo, vengono periodicamente bruciati dei rifiuti. I resti carbonizzati di alcuni sacchi e la cenere visibile sul terreno polveroso ne sono la testimonianza lampante. Nello stesso punto, vicino ad alcune scalette, sono state già ammassate nuove buste di rifiuti indifferenziati. Sempre in questo spazio sorge anche una piccola discarica abusiva. Tra le erbacce alte, non tagliate da diverso tempo, si ritrovano residui edili, sacchi di spazzatura e anche un divano sfondato.
L'Exme
C'è però si oppone a questa situazione di degrado e cerca di dare un segnale di speranza e positività all'intero quartiere. Stiamo parlando del prezioso lavoro svolto dall'Exmè, il moderno Centro Giovani nato da un progetto della fondazione Domus de Luna negli spazi dell'ex mercato rionale. Attraverso il coinvolgimento dei giovani, i volontari dell'Exme si occupano della pulizia delle aree che si trovano intorno al centro. «Cerchiamo di coinvolgere i ragazzi nella pulizia del campetto e del parco-giochi. Ogni sera vengono abbandonate bottiglie di plastica, cicche o bustoni della spazzatura», racconta Giorgio Pintor, presidente dell'Exmè, «la presenza che testimoniamo lascia sempre un segno nei giovani. Ripulire quest'area infatti ha una forte valenza educativa per la crescita della persona: ti permette di imparare ad avere rispetto del luogo dove vivi».
Le difficoltà
Le condizioni in cui la fondazione si trova a operare non sono sempre semplici. «Nonostante la buona volontà di assessori e dirigenti del servizio, ci ritroviamo ad affrontare un problema grave e paradossale», spiega Ugo Bressanello, presidente della fondazione Domus De Luna, «quelli che rendono vivo l'Exme, puliscono gli spazi interni ed esterni, il campetto vicino, il giardinetto che prima era discarica; quelli che fanno di tutto per rendere diversa questa periferia altrimenti dimenticata sono stati chiamati qualche settimana fa a pagare undicimila euro di arretrati e sanzioni per la Tari di un immobile comunale (l'ex mercato civico) destinato a finalità sociali. Prima che sollevassimo il problema, richiedendo gli strumenti per tenere pulito il territorio, nessuno aveva mai pagato la Tari. Se non si trovano formule e attenzioni diverse per i centri come l'Exme e per i quartieri più popolari come Santa Teresa, la raccolta differenziata sarà uno strumento formidabile per segnare un solco definitivo tra il centro e le periferie di Cagliari».
Matteo Piano