Zedda riunisce tutto il centrosinistra: deve scegliere tra Comune e Regione
Massimo Zedda è ancora al bivio: a dieci giorni dalla sconfitta non ha ancora deciso che strada prendere. Per mesi ha lasciato il centrosinistra col fiato sospeso prima di annunciare la sua candidatura alla presidenza della Regione, ora la situazione si ripete perché deve scegliere se restare sindaco di Cagliari o andare a sedersi tra i banchi dell’opposizione in Consiglio regionale. Per sabato mattina ha dato appuntamento al Sardegna Grand hotel Terme di Fordongianus alla coalizione che lo ha sostenuto: al tavolo sono invitati “sindaci, rappresentanti delle liste, le candidate e i candidati del centrosinistra”. La settimana scorsa Zedda aveva riunito a Milis (dove il 24 novembre aveva annunciato la sua decisione di candidarsi) soltanto la sua squadra – Campo progressista Sardegna e le due civiche nate per le Regionali – mentre stavolta l’invito è esteso a tutta la coalizione che è stata sconfitta dal centrodestra alle elezioni del 24 febbraio.
L’incontro alle terme potrebbe essere l’occasione giusta per svelare i suoi progetti perché, in attesa della proclamazione degli eletti in Consiglio regionale, deve scegliere se mantenere la fascia tricolore fino alla scadenza del 2021 oppure tornare tra i banchi che ha lasciato nel 2011 quando è stato eletto sindaco la prima volta. Sembra questa la soluzione più plausibile, ma sono tanti gli aspetti di cui deve tenere conto, sia lui sia il centrosinistra. Se Zedda decidesse di dimettersi spetterebbe alla Regione targata centrodestra la nomina (politica) di un commissario che potrebbe traghettare Palazzo Bacaredda fino alla prima finestra utile per le elezioni (tra maggio e giugno, con le Europee già previste per il 26 maggio). Ma la futura Giunta di Christian Solinas potrebbe sfruttare questa opportunità e scegliere un commissario che avrebbe il compito di guidare il Municipio di Cagliari – in completa autonomia e senza Consiglio comunale – fino al 2020. Le tratttative tra i partiti sono incessanti perché in questa lunga stagione elettorale del 2019 sono alle porte anche le Europee e le Amministrative (nella Città metropolitana si voterà a Monserrato e Sinnai).
Per mantenere la guida del Comune, pur optando per il Consiglio regionale, Massimo Zedda potrebbe scegliere di non dimettersi e farsi ‘licenziare’: se non dovesse compiere atti formali, dopo il suo passaggio nell’altro palazzo di via Roma, sarebbe il Consiglio comunale a decretarne la decadenza, consegnando la guida della città alla vicesindaca Luisa Anna Marras. Ma questa non sarebbe una bella uscita di scena per chi per due volte è stato scelto come sindaco dai suoi concittadini. L’esito negativo delle Regionali ha avuto effetti anche sul suo collega di Sassari, Nicola Sanna si era subito dimesso dopo la sconfitta del 24 febbraio ma oggi è tornato sui suoi passi e ha deciso di tenere comunque la fascia tricolore fino alle imminenti Amministrative.
Quando Massimo Zedda ha analizzato la sconfitta, ha invece sottolineato il successo ottenuto dal centrosinistra a Cagliari per le Suppletive e per le Regionali, e ci sono diverse anime del centrosinistra che vorrebbero sfruttare questo abbrivio per tornare alle urne al più presto. Questa soluzione permetterebbe di scavalcare il passaggio delle Primarie e scegliere in tempi rapidi un nuovo candidato sindaco: tra i papabili ci sono due assessori in carica: quella all’Urbanistica Francesca Ghirra e quello al Personale Danilo Fadda. Si prepara a eventuali elezioni imminenti anche il centrodestra con Alessandro Balletto di Forza Italia che da tempo studia da sindaco, così come Edoardo Tocco che non è riuscito a mantenere il seggio in Consiglio regionale.
Marcello Zasso