Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nove nuovi negozi per fermare il declino

Fonte: L'Unione Sarda
10 agosto 2009

Castello. I residenti chiedono maggiori servizi e attività che possano rivitalizzare il quartiere


Castello, un tempo cuore pulsante della vita sociale e commerciale, oggi è un quartiere dormitorio. Museo per i turisti che percorrono le sue strade in visita ai siti storici e poi vanno via. «Non ci sono altre attrattive», spiega Giovanni Garbato dal suo negozio di antiquariato. Botteghe artigiane, negozi di alimentari, da tempo hanno abbassato le serrande. Pochi i superstiti, anche se il Comune annuncia che a breve potrebbero esserci nove nuovi esercizi commerciali. «Sono in pensione, apro il negozio per passione. Non ci sono motivi per investire», prosegue Garbato, «mancano le persone». Senza negozi di alimentari, servizi di posta e bancomat, anche i residenti vanno altrove. E i turisti percorrono le strade come rabdomanti. In mancanza di cartelli stradali e segnaletica, si affidano alle mappe turistiche e alle indicazioni di passanti. «Si rivolgono a noi per chiedere dov'è la tabaccheria più vicina o i servizi igienici che, non ci sono», esclama indignata Biba della Bottega delle Meraviglie.
SERVIZI Senza servizi, il quartiere langue. «Basterebbe anche soltanto ripopolare piazza Carlo Alberto, allestendo un mercato di frutta e verdura», suggerisce Davide Tanda, titolare del bar in via La Marmora, e aggiunge, «si potrebbero organizzare manifestazioni artistiche e gastronomiche». Mentre dal suo studio di pittura, Piero Ligas, propone, «Non bisogna guardare alla storia come a una fotografia antica, ma prendere spunti per valorizzare il presente». Le facciate dei palazzi, ormai residui bellici - osserva l'artista - sono tristi e cupe e la gente la sera ha paura, basterebbe anche soltanto imbiancarle, o ridare colore in armonia con le sfumature del calcare e del tufo di cui sono fatti. Se poi si riaprisse il mercatino delle pulci la domenica, i pittori potrebbero aprire gli studi che diventerebbero piccole gallerie d'arte.
LE PROPOSTE Insomma, per far rifiorire l'antica rocca, è necessario creare infrastrutture, incoraggiare l'avvio di nuove attività commerciali e pedonalizzare in occasione delle manifestazioni. Dal Comune, Paolo Carta assessore alle Attività produttive, fa notare che con una popolazione di 2500 abitanti, è difficile che crescano nuove attività commerciali. «L'obiettivo è dunque ripopolare il quartiere con una serie di interventi che attueremo nel giro di qualche mese». In cima alla lista il rifacimento delle facciate e un altro ascensore. «Stiamo studiando un piano per dare contributi ai proprietari delle case per consentire il restauro dei palazzi». A seguire l'apertura di nuovi mercatini. «Nel piano delle aree ne abbiamo previsto almeno due per Castello». Infine, annuncia che in seguito al bando di finanziamento di quattrocento mila euro, pubblicato l'anno scorso per incentivare l'apertura di nuovi esercizi commerciali e sostenere quelli già esistenti, apriranno nove nuove attività.
CRISTIANA SARRITZU

10/08/2009