PORTA A PORTA.
Molte persone buttano la spazzatura dove ci sono ancora i cassonetti
Da un rione all'altro con i rifiuti In alcuni quartieri raccolta dell'immondizia anche due volte al giorno
Siamo in pieno centro. Eppure è una zona di confine. E non è un modo di dire: è davvero il confine tra i quartieri in cui è cominciata la raccolta dei rifiuti porta a porta e quelli in cui sono ancora in uso i cassonetti: via Macomer, via Ozieri, piazza San Rocco ma la situazione è la stessa, giusto per citare altre arterie stradali del centro, anche per via Carducci e via Leopardi. Luoghi che calamitano i “furbetti della differenziata”, quelli che vivono in quartieri dove c'è la raccolta porta a porta ma hanno poca voglia di differenziare i propri rifiuti.
La situazione
E non si parla di qualche eccezione. Il cancello di via Ozieri in cui entra con il suo taxi è proprio di fronte ai cassonetti. «Qui», racconta Angelo Bacciu, «c'è una vera e propria processione». Ininterrotta. «Arrivano a ogni ora del giorno e della notte». Qualcuno fa anche la “doppietta” di infrazioni. «Capita spesso», prosegue Bacciu, «che ci siano automobilisti che entrano contromano per evitare di essere ripresi dalle telecamere della zona a traffico limitato». Violazione nel conferimento dei rifiuti e svariate violazioni del Codice della strada.
I cassonetti
E quei contenitori si riempiono costantemente. «Da quando è iniziata la raccolta porta a porta nei quartieri vicini», spiegano dalla De Vizia, «effettuiamo due svuotamenti, uno la mattina e uno nel pomeriggio». Un lavoro straordinario. Che, però, non è sufficiente per sconfiggere i maleducati. «Rispetto al passato», raccontano, «la situazione è migliorata». Ora, perlomeno, non arrivano più i residenti dell'hinterland ad abbandonare i loro rifiuti. Ma c'è ancora tanto da fare. «Viene gente da altri quartieri». E, visto che ci sono i cassonetti, i furbetti ne approfittano anche per abbandonare i rifiuti ingombranti. «Questa è una cosa inspiegabile: basta chiamare il numero verde per attivare il servizio, gratuito, di ritiro». Il problema è che gli evasori del tributo temono così di essere scoperti. E, quindi, preferiscono abbandonare dove capita i loro ingombranti. In via Ozieri, dietro il contenitore dell'organico, fanno bella mostra di sé alcune sedie che, per altro, sembrano essere nuove.
Le altre strade
Un problema che si sente particolarmente in quelle strade di Villanova nella quali non è partita la raccolta porta a porta. A San Benedetto le cose vanno leggermente meglio, se non altro perché, essendo più trafficate, i “furbetti della differenziata” hanno paura di essere scoperti. In via Macomer, invece, soprattutto negli orari in cui è consentito l'accesso anche ai non residenti, i cassonetti vengono riempiti senza soluzione di continuità. Un uomo di una certa età va di fretta. Si ferma giusto un istante per mostrare i cassonetti. «Li guardi adesso, dopo un paio d'ore dal passaggio del mezzo che raccoglie i rifiuti», dice, «stamattina erano vuoti». In effetti, uno di quelli dell'indifferenziata è colmo sino all'orlo.
I problemi
C'è chi viene a piedi, sacchetto in mano, dalle strade vicine. E chi arriva in auto con il suo carico di rifiuti. «Qui», interviene Rosanna Ledda mentre esce dal portone di via Macomer, «arrivano in tanti da altri quartieri. Come lo so? Qualcuno me lo anche confessato». La donna attende con ansia l'arrivo della raccolta porta a porta. Perché così finirà questo scempio. E perché anche il suo lavoro avrà un senso. «Da quando ci hanno dato i mastelli», racconta, «ho iniziato a differenziare i miei rifiuti. Solo che, nonostante sia pieno di cassonetti, manca quello dell'umido».
Marcello Cocco