BONARIA.
Visite rare anche dei vigili urbani ma giovedì è stato multato l'edicolante per la bacheca Piazza San Cosimo
un gioiello
dimenticato Davanti alla basilica di San Saturnino
sono attesi interventi di restauro
Transenne, auto in divieto di sosta, basilica di San Saturnino aperta a singhiozzo: non gode certo di buona salute piazza San Cosimo. Da anni, residenti e operatori commerciali si lamentano: «Tutti parlano», è il refrain, «ma non succede niente».
Il futuro
Qualche settimana fa il Consiglio comunale ha approvato la mozione che propone la pedonalizzazione della strada che congiunge via San Lucifero e via Logudoro. E, nel piano comunale per il rifacimento delle piazze (per il quale è stato stanziato un milione di euro), piazza San Cosimo è al primo posto. Anche perché quello slargo è destinato ad avere grande importanza: nel vicino vico Logudoro proseguono i lavori per la trasformazione di palazzo Doglio in un hotel di lusso.
La situazione
Ma chi vive e lavora là intorno ha una sensazione di immobilità. «Almeno», sospira Francesco Stara, «si facessero vedere i vigili urbani per far rispettare i divieti di sosta». Perché nei tre lati liberi della piazza la sosta è vietata. «Arrivano una volta ogni sei, sette mesi», riprende Stara, «dovrebbero venire tutti i giorni».
Il paradosso
In realtà, la scorsa settimana sono arrivati due volte, giovedì e sabato. E, nel primo intervento, oltre a sanzionare le auto parcheggiate in divieto di sosta, hanno multato anche Roberto Bachis, il giornalaio che ha l'edicola nella piazza: 173 euro di verbale (ridotti a 121,10 perché pagati entro cinque giorni) perché “occupava abusivamente con basi di ferro reclamanti giornali per circa mt 1,00 per 1,00 (mq 1,00)”. È stato multato per aver piazzato la bacheca de L'Unione Sarda nella strada, proprio davanti alla sua edicola. «La metto lì per evitare che parcheggino le auto nascondendo l'edicola».
La Polizia municipale
Nessuna dichiarazione ufficiale dal comando della Polizia municipale (ieri i vertici erano impegnati nella gestione dell'ordine pubblico per l'arrivo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte): le pattuglie, spiegano, devono intervenire quando vengono chiamate. Ma non possono sempre farlo perché spesso sono impegnate in altri interventi.
Marcello Cocco