PREVIDENZA.
La ministra Bongiorno: «Numeri positivi». Boeri (Inps): «Danni pesanti»
Quota 100, nell'Isola 1200 domande Arrivano i primi dati dell'Inps: sono trentamila le richieste in tutta Italia Sono 1.211 le domande arrivate fino a ora dalla Sardegna per l'accesso alla pensione anticipata con il criterio stabilito da Quota 100. I dati aggiornati a ieri pomeriggio e diffusi dall'Inps hanno sancito il successo riscosso nell'Isola dallo scivolo previdenziale previsto dall'ultima finanziaria.
Il report dell'Istituto di previdenza, suddiviso per province, ha incoronato quella di Cagliari con 461 richieste inoltrate, seguita a distanza dal Sassarese con 323 domande. Seguono nell'ordine: Nuoro (172 istanze), Oristano (130) e Sud Sardegna (125).
Il primato italiano degli aspiranti pensionati anticipati va a Roma, con 2.490 richieste, davanti a Napoli (1.493) e Milano (1.107. Palermo, quarta in classifica, sfiora le mille (905).
Il bilancio nazionale complessivo ha invece contato 29.198 le domande di pensione anticipata, quasi un terzo delle quali (8.972, il 30,7%) provenienti da iscritti ai fondi dei lavoratori pubblici. Sono invece 12.010 i documenti arrivati da lavoratori iscritti al Fondo dei lavoratori dipendenti.
Il boom registrato in pochi giorni è stato accolto dal ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, con comprensibile soddisfazione: «Quota 100 rappresenta per i dipendenti pubblici un aspetto straordinariamente positivo - ha detto la rappresentante del Governo - prima dell'entrata in vigore di questo provvedimento il dipendente pubblico che andava in pensione doveva infatti aspettare il trattamento di fine rapporto per due o tre anni. Al contrario, i “quotisti”, ma anche coloro che si ritireranno dal lavoro con il sistema ordinario, avranno nell'immediatezza fino a 30mila euro del loro Tfr/Tfs, e non è escluso che si possa arrivare a 40mila euro».
Scettico invece il nuovo segretario della Cgil, Maurizio Landini: «Sulle pensioni non serve un provvedimento che sia uno specchietto per le allodole. Serve un confronto per avviare una vera riforma strutturale perché abbiamo bisogno di un altro sistema pensionistico».
Duro anche il presidente dell'Inps Tito Boeri, convinto che «il meccanismo di Quota 100 premierà soprattutto i lavoratori maschi residenti nelle regioni del Nord con carriere contributive piene e i dipendenti pubblici, gravando così inevitabilmente sulle generazioni future».
Luca Mascia