Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il parere dell'ingegnere «Degrado evidente ma nel breve termine non ci sono pericoli»

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2019

L'ESPERTO.

Il parere dell'ingegnere «Degrado evidente ma nel breve termine non ci sono pericoli»

«Si tratta di un tipico ammaloramento, cioè un difetto che si verifica sulla struttura di un ponte a causa di un sistema di scolo dell'acqua piovana non efficiente. Nel breve termine non mi pare di vedere una situazione di pericolo per la stabilità anche se di certo è necessario monitorare costantemente lo stato evolutivo del degrado».
Così Marcello Zuddas, componente della commissione strutture dell'Ordine provinciale degli ingegneri, sui crolli di calcinacci e di sbarre di ferro dal viadotto dell'Asse mediano che passa sotto via Mercalli. La diagnosi dell'esperto è dunque rassicurante, anche se limitata all'osservazione di alcune foto. «Guardando le immagini è evidente che il degrado della parte centrale non è tale da mettere a rischio la stabilità del viadotto, in situazioni di questo tipo i rischi per l'incolumità pubblica sono correlati principalmente al transito di pedoni e alla presenza di case, strade e ferrovie sotto il punto in cui si verifica il problema». E fortunatamente, nel tratto in cui incrocia via Mercalli e la linea della metropolitana, il viadotto sembra integro e non si sono mai registrati crolli neanche di lieve entità. Zuddas però invita tutti a non abbassare la guardia. «Il degrado è un fatto connaturato a ogni struttura, col passare del tempo l'opera invecchia senza che ciò significhi necessariamente che è diventata pericolosa. Come molte tragedie ci hanno insegnato è però fondamentale effettuare un monitoraggio continuo in grado di evidenziare condizioni che si possono evolvere in una situazione di degrado peggiore, perché dire che una struttura è sicura oggi non significa che lo sia anche fra venti anni. Questo vale anche per il viadotto di via Mercalli, il pericolo nel breve termine non sembra esserci ma se lo si lascia così per dieci anni cambia tutto».
A Cagliari comunque, almeno a sentire l'esperto, non ci sono al momento emergenze tali da togliere il sonno. «Non mi risultano situazioni che possano farci andare in ansia - conclude - ma ribadisco che è opportuno attuare un attento e continuo monitoraggio, magari con cadenza annuale, di tutte le infrastrutture per avere sempre sotto controllo l'evoluzione del loro fisiologico stato di degrado e usura». (m. le.)