COMUNE.

Debito da centomila euro Voto in Consiglio per il risarcimento dell'ex custode

Il timore è che quello di Gianni Palla diventi un caso di scuola e molti altri che lavorano o hanno lavorato per il Comune con contratti di collaborazione si rivolgano al giudice per un rimborso. Ecco perché il presidente della Commissione Bilancio Davide Carta ieri sera in Consiglio comunale ha invitato l'assessore al Personale Danilo Fadda a una ricognizione «per anticipare eventuali cause legali».
La situazione è la seguente: l'Aula di via Roma ha votato un debito fuori bilancio da 101 mila euro per adempiere a quanto disposto dal tribunale che a settembre ha dato ragione al custode del palazzetto di via Rockefeller Gianni Palla. Il lavoro svolto tra il 1998 e il 2003 era di natura subordinata e dunque gli spetta il pagamento della differenza contributiva. «Nei prossimi giorni proporremo appello», ha assicurato in Aula l'assessore Fadda, ma nel frattempo l'assemblea ha votato all'unanimità (25 i presenti) per l'accantonamento della cifra stabilita dal giudice.
Vandali al Bastione
La seduta è stata preceduta dalle interrogazioni dei consiglieri alla Giunta, ieri dimezzata in Aula. Dai marciapiedi di alcune strade nel quartiere Europeo ai continui atti di vandalismo al bastione Saint Remy. Proprio su questo punto si è soffermato l'assessore ai Lavori pubblici Maurizio Chessa: «Si tratta di un fenomeno che a questo punto risulta anche difficile da interpretare. Sembra che queste persone aspettino che tutto venga rimesso a posto per ricominciare. Spero che si proceda al più presto con l'installazione delle telecamere ad alta definizione che consentiranno di individuare i responsabili».
Possibile stop
Il prossimo Consiglio, con ogni probabilità martedì prossimo, potrebbe essere l'ultimo prima delle elezioni Regionali. Considerato l'alto tasso di candidati tra consiglieri e giunta, il presidente Portoghese potrebbe decidere per una sospensione per poi riprendere i lavori quando il palazzo della Regione avrà un nuovo governatore e una nuova assemblea.
M. C.