COMUNE. Lo scorso 14 dicembre i tecnici avevano chiesto approfondimenti sulla valutazione di impatto ambientale Giovedì vertice per esaminare il progetto del nuovo stadio
Al Cagliari Calcio sono serviti quaranta giorni per mettere insieme le carte necessarie a completare il progetto del nuovo stadio da sottoporre alla conferenza di servizi che si riunirà giovedì in Comune. Durante l'ultimo incontro, il 14 dicembre scorso, i tecnici avevano avuto da ridire sulle tavole presentate dalla società rossoblù.
In particolare, a non convincere alcuni dei rappresentanti dei 18 enti coinvolti era stato la descrizione dell'impatto che l'impianto avrà sul paesaggio alla luce della possibilità di aumentare le altezze per renderlo più capiente. La modifica al progetto (che ha già ricevuto il primo via libera dal Consiglio comunale) è stata necessaria nel momento in cui il Cagliari ha deciso di costruire uno stadio più grande - da 25mila e 200 spettatori - con la possibilità di un ulteriore ampliamento che consentirebbe l'ingresso a trentamila persone rendendolo così adatto a ospitare gare di livello internazionale.
Valutazione ambientale
Per sfruttare la cubatura resa disponibile dal Puc, i progettisti della società avrebbero deciso di sviluppare la struttura in altezza, modificando in questo modo il profilo dello stadio e l'impatto che avrà sull'intera zona che si trova nella fascia dei trecento metri dal mare ed è per questo sottoposta a vincolo paesaggistico. L'ampliamento della struttura ha reso necessario anche un aggiornamento del piano di sicurezza nel quale vengono indicate uscite e percorsi dedicati in caso di emergenza. Su questo punto si erano soffermati i vigili del fuoco che, anche in questo caso, avevano chiesto di avere qualche informazione in più rispetto a quelle prodotte a corredo della prima bozza.
La procedura
Il passaggio di giovedì è fondamentale per l'iter del documento che solo dopo aver superato l'esame della conferenza di servizi (che potrebbe chiedere ulteriori approfondimenti o licenziare il piano) potrà tornare in Aula per l'esame del Consiglio comunale che dovrà votarlo. A quel punto la società potrà affidare l'incarico per la progettazione definitiva che richiederà alcuni mesi di lavoro. Solo dopo il Comune potrà dichiarare la pubblica utilità della struttura ma per completare l'istruttoria potrebbero esserci tempi lunghi. La speranza espressa dalla società al termine dell'incontro di dicembre era quella di poter posare la prima pietra nel 2020, anno in cui ricorrerà il centenario della fondazione.
Il voto dell'Aula
Il contributo del Comune alla costruzione dell'opera è stato ritoccato alla fine dello scorso anno. Nel ripartire gli avanzi di Bilancio, infatti, il 18 dicembre scorso l'Aula ha votato per uno stanziamento da cinque milioni di euro a favore del project financing per la costruzione dell'impianto. Una cifra che era andata a sommarsi agli altri cinque milioni già stanziati dal Consiglio.
Mariella Careddu